Si scava per i dispersi ma cresce paura per rischio valanghe. Si opera in condizioni “estreme”

Si scava per i dispersi ma cresce paura per rischio valanghe. Si opera in condizioni “estreme”
22 gennaio 2017

Mentre si continua a temere per i 24 dispersi dopo l’euforia per l’insperato salvataggio di nove persone proseguito fino a tarda notte, ieri sono arrivate le prime conferme sull’identità di alcune vittime. La tragedia dell’Hotel Rigopiano, travolto mercoledì scorso da una slavina, provoca gioia e dolore allo stesso tempo i dopo diversi bollettini dell’ospedale di Pescara. Al nosocomio Santo Spirito i superstiti sono nove, in buone condizioni. Gli altri due sopravvissuti erano stati recuperati già giovedì, perché erano riusciti a rifugiarsi in macchina: sono Giampiero Parete, ospite dell’albergo Rigopiano con l’intera famiglia, e il tuttofare dell’hotel, Fabio Salzetta. Proprio Parete ha dato sfogo alla sua gioia su Facebook con un breve messaggio: “Grazie di cuore, a tutti, un abbraccio”.

I RICOVERATI Nel nosocomio sono ricoverati sua moglie, Adriana, e il figlio Gianfilippo, salvati nella mattinata di venerdì. Con il piccolo, assistiti dai medici, ci sono altri tre bambini: l’altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo. Nel pomeriggio di ieri, purtroppo, si è saputo che tra le vittime c’era la madre del piccolo Edoardo, Nadia Acconciamessa, ex dipendente dell’Asl e moglie di Sebastiano Di Carlo, ancora disperso. Intanto, prosegue senza sosta, anche a Rigopiano, l’attività complessa della Protezione Civile, in tutte le sue articolazioni malgrado le condizioni metereologiche e la stanchezza dei soccorritori iniziano a farsi sentire. “Dal punto di vista operativo stiamo certamente migliorando la situazione”, ha detto il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio non nascondendo, tuttavia, che le situazioni in cui sono costretti ad operare i soccorritori sono “spesso estreme”. A far paura ora è il rischio valanghe tanto che, ha annunciato sempre la Protezione civile, oggi sono previsti dei sorvoli proprio per monitorare la situazione dall’alto.

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MACCHINA SOCCORSI La macchina dei soccorsi può contare su oltre 8300 unità e più di 3mila mezzi impegnati ad evacuare quanti si trovano in situazioni a rischio, rifornire di viveri e medicinali le persone in difficoltà, liberare la viabilità principale e secondaria in modo da consentire l’accesso alle frazioni, ripristinare le utenze ancora disalimentate. Anche ieri  sono stati effettuati recuperi ed evacuazioni, sia via terra, sia con mezzi aerei, a Pozza di Acquasanta (AP), a Prati di Tivo (TE) e a Crognaleto (TE). E anche a Valle Castellana (TE), a San Gregorio di Acquasanta (AP) e a Pretoro (CH). In quest’ultima località, in particolare, è stata evacuata una struttura alberghiera che ospita circa 150 ragazzi. Sul fronte del ripristino dell’energia elettrica, le utenze disalimentate sono attualmente scese a 27mila in Abruzzo e a meno di 600 nelle Marche. (foto Corpo nazionale soccorso alpino)

 

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