M5s, grazie nostro contributo più personale al porto di Palermo

27 novembre 2015

Sicurezza al porto di Palermo, un passo in avanti: sarà potenziato il personale doganale, grazie ad una procedura di mobilità regionale che dovrebbe portare gli addetti a novanta unità dalle attuali 72, per una copertura del 95 per cento della dotazione organica. E’ quanto comunicato oggi alla Camera dal sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, in risposta ad una interpellanza urgente del M5S con la prima firma del deputato palermitano Riccardo Nuti, che, oltre al rafforzamento dell’organico, chiedeva al governo risposte su una serie di criticità del porto in tema di sicurezza, non più trascurabili, specie dopo i fatti di Parigi. “Prendiamo atto con piacere della risposta del governo che ci permette di ottenere questo primo risultato al porto grazie al nostro intervento – commenta Nuti – e vigileremo che ciò si traduca al più presto in fatti concreti. Ma da solo questo non basta. Il porto di Palermo è uno dei più importanti del Mediterraneo, con traffici di uomini e merci veramente importante. Vanno prese misure che non possono prescindere dall’istituzione di un’area sterile per filtrare e controllare capillarmente e con efficacia chi sbarca. Attualmente si assiste ad una sorta di grande mercato all’aperto, dove è impossibile evitare, prima e dopo il controllo, scambi di borse e pacchi – che possono contenere anche droga ed armi – tra gente che sbarca o sta per partire e persone presenti al porto”. “Mentre – conclude Nuti – tanti controlli vengono effettuati a Roma, Milano e altre città per prevenire il terrorismo e garantire la sicurezza, il governo non si è accorto che il porto di Palermo risulta essere un buco nella sicurezza del Paese, attraverso il quale può entrare di tutto”.

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