Gettonopoli approda anche a Palermo, commissioni-bancomat al comune. Il M5S: “Orlando intervenga”

Gettonopoli approda anche a Palermo, commissioni-bancomat al comune. Il M5S: “Orlando intervenga”
28 novembre 2015

La gettonopoli approda anche al consiglio comunale di Palermo. Due, cinque, dieci minuti. E perfino anche meno. A un consigliere, se bisogna prestare fede all’orario riportato nel verbale, sarebbe bastato appena un giro della lancetta grande dell’orologio per maturare il diritto di portare a casa un pesante gettone di presenza da 156 euro. E’ un dossier corposo e dettagliato quello del M5s siciliano e  che punta i riflettori sul comportamento dei consiglieri del capoluogo siciliano, soggetti, ricordiamo, eletti dai cittadini. Duque, benvenuti alle commissioni-bancomat del Comune di Palermo, che (assieme alle sedute del consiglio comunale) nel 2013 hanno elargito gettoni per 1.773.672 euro. Più che in tutta Italia, visto che il gettone previsto per gli “stakanovisti” della politica cittadina è infatti il più pesante dell’intera penisola: 27 euro più di Roma, 39 più di Milano, una volta e mezzo quello di Genova. In sostanza, continua la battaglia a gettonopoli del Movimento 5 stelle dopo aver scoperchiato il pentolone del malcostume politico da Siracusa ad Agrigento, passando per Acireale e Misterbianco. Come anche a Messina, dove è arrivata in questi giorni la Digos, e dove il Movimento ha messo sotto la lente di ingrandimento i verbali avuti dopo parecchie resistenze arrivate da palazzo Zanca. I verbali di Palermo esaminati dal Movimento sono relativi al 2013, comunicano gli stessi pentastellati. Presto saranno passati in rassegna anche quelli del 2014 (questi documenti non sono presenti nel sito del Comune che sta cominciando a pubblicare quelli del 2015). Non tutte le 7 commissioni permanenti hanno risposto alla richiesta di accesso agli atti fatta dai deputati regionali cinquestelle. La sesta, nonostante reiterate sollecitazioni, non ha ancora provveduto ad inviare i verbali. Parziali quelli della quinta. La quarta, dopo la richiesta della carte del Movimento, invece, è stata vittima di un incredibile furto che ha cancellato la memoria di vent’anni di attività, di cui ora non esiste nessuna traccia. Anacronisticamente scritti a penna, e quasi indecifrabili, quelli delle seconda. “E’ stata evidente – commenta il capogruppo cinquestelle all’Ars Giorgio Ciaccio – la scarsa disponibilità a collaborare da parte di alcune commissioni. Per le modalità del furto dei ‘ghiottissimi’ documenti della quarta aspettiamo notizie del sindaco Orlando, cui avevamo chiesto l’avvio di una indagine interna. Dubitiamo, comunque che abbia fatto qualcosa”. “Orlando intervenga, anticipi l’entrata in vigore della legge approvata di recente all’Ars, che sarà operativa dalla prossima legislatura, tagliando da subito l’importo del gettone di presenza. Si attivino – conclude Ciacccio – le dirette streaming delle commissioni, cosa che noi abbiamo fatto introdurre in alcune commissioni all’Ars”.

PRESENZE LAMPO I verbali (moltissimi dei quali non contengono alcun riferimento alle discussioni e si limitano appena a ratificare entrate ed uscite dei consiglieri e il semplice oggetto della seduta), raccontano di un via vai di consiglieri e di presenze lampo, anche di un solo minuto, se si deve prestare fede all’orario indicato nei resoconti con tanto di timbro e firme in calce di segretario, presidente e (in alcuni casi) vice presidente. E’ successo  il 10 ottobre del 2013, in prima commissione – racconta sempre il M5S – nel corso di una seduta lampo (appena 15 minuti) che ha visto un componente arrivare appena un minuto prima del rompete le righe. Di un minuto più lunga la presenza in terza di un consigliere, la cui permanenza alla seduta del 16 dicembre è durata appena due minuti, dalle 10 alle 10,02. E ancora toccata e fuga (5 minuti) dei singoli consiglieri per 20 volte in prima e una in terza. Ventotto le presenze da dieci minuti, 55 quelle da 15. In alcuni casi le sedute lampo hanno riguardato l’intera commissione con sedute di 10, 15, 20 e 30 minuti. Ma le fulminee presenze singole e le intere sedute lampo potrebbero essere molte di più, considerato che mancano all’appello numerosi verbali e che quelli della quarta, trafugati, rimarranno per sempre un mistero.

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GLI IMPORTI Per i gettoni di presenza, il Comune nel 2013 ha sborsato una piccola fortuna: 1.773.672 euro divisi ai 50 inquilini di sala delle Lapidi. La stragrande maggioranza ha portato a casa il massimo possibile (oltre 36 mila euro lordi). Venti ci sono andati molto vicino (compensi tra i 33 e i 35 mila euro). 78.778,80 euro sono stati destinati al presidente del consiglio comunale Salvatore Orlando. Niente per il deputato regionale Roberto Clemente (in quanto pagato dall’Ars) e 9.199 a Giuseppe Milazzo, da aprile 2013 deputato all’Ars e a libro paga a palazzo dei Normanni. In tutti i casi si parla di cifre lorde.

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