Civati: Renzi ormai è fragile, ‘Italia Possibile’ ripenserà sinistra

Civati: Renzi ormai è fragile, ‘Italia Possibile’ ripenserà sinistra
13 dicembre 2015

di Enzo Marino

“Commenta i giornali, dileggia la maggioranza del Paese che non è con lui, insulta chi non è d’accordo. Il governo non è la famiglia reale, la lesa maestà non esiste”. Pippo Civati, chiudendo la giornata “Italia Possibile” a Verona presso la Fonderia aperta, descrive così Matteo Renzi, un premier ormai “fragile”. E il problema, per l’ex Pd, non è certo il doppio ruolo di Renzi, premier e segretario Dem: “Non capisco perché ci si è concentrati sul ruolo segretario/premier, davvero il punto è che se Renzi non fosse più segretario andrebbe tutto bene?”. Il punto è un altro, ad esempio le parole di Nardella: “Dice che destra e sinistra non esistono più. La Pen è di destra, Trump è di destra, il ministro Poletti che vuole introdurre il lavoro a cottimo? E’ di destra. Una classe politica in cui decidono i pochi per i molti è ‘la’ destra”.

Da qui il progetto di Possibile: “Il nostro lavoro sarà organizzare i molti. Possibile sarà presente alle amministrative, Lavorando sui territori, non sempre esprimendo un candidato proprio, ma chiedendo ai cittadini di incontrarsi e decidere. Recuperando quella consapevolezza persa negli ultimi vent’anni”. Perchè “l’ultima novità è l’Ulivo”, e sono passati appunto venti anni: “E nel mentre non è nato nulla”, visto che “neanche il partito della Nazione è in grado oggi di governare”, in una politicha che ricorda le vicende delle quattro bance: “Ti vendono titoli che non sono veri” mentre “le promesse ormai diventano vecchie, sono sempre le stesse”. Possibile invece “userà lo schema di oggi, senza slogan ma con ragionamenti, raccogliendo professionalità ed esperienze da cui imparare. Ripensando a cosa significhi essere di sinistra”. Un progetto che funzionerà “se organizza un campo molto più grande di se stesso” ritrovando “la cultura di un progetto collettivo”.

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