Parlamento siciliano, 18 milioni di euro di vitalizi e pensioni di ex deputati

Parlamento siciliano, 18 milioni di euro di vitalizi e pensioni di ex deputati
1 febbraio 2016

Costano quasi un milione e mezzo di euro al mese, 18 milioni l’anno, i vitalizi e le pensioni erogati agli ex deputati dell’Assemblea regionale siciliana e ai loro eredi, come la figlia di Giuseppe Alessi, padre dell’autonomia siciliana, o quella di un altro ex presidente della Regione come Rino Nicolosi. Sono in totale 310 gli assegni in base all’elenco aggiornato al 27 gennaio e reso noto dalla stessa Ars in base al Programma per la trasparenza. Nel dettaglio, 172 assegni vitalizi diretti per una spesa mensile di 851.316 euro; 120 assegni di reversibilita’, che costano ogni mese 539.854 euro; 15 pensioni dirette con il sistema ‘pro-rata’, pari a 79.571 euro mensili; e tre pensioni di reversibilita’ ‘pro-rata’ per 9.788 euro. L’istituto dell’assegno vitalizio e’ stato abolito a decorrere dal primo gennaio 2012, fermi restando gli assegni erogati ai beneficiari che ne avevano maturato il diritto ai sensi della precedente normativa prima dell’entrata in vigore della nuova disciplina. Dalla stessa data e’ stato istituito un sistema previdenziale contributivo, simile a quello previsto per i pubblici dipendenti, in base al quale il deputato cessato dalla carica, riceve al momento in cui matura il relativo diritto, una pensione commisurata all’ammontare dei contributi versati.

Il nuovo regolamento delle pensioni prevede a carico del deputato una trattenuta mensile pari all’8,80% dell’indennita’ lorda. Le pensioni calcolate con il nuovo sistema nonche’ gli assegni vitalizi tuttora erogati (anch’essi diretti o di reversibilita’) in forza della vecchia disciplina sono erogati per 12 mensilita’. Le novita’ piu’ rilevanti introdotte dalla nuova disciplina sono il requisito minimo effettivo di mandato parlamentare pari a cinque anni, senza possibilita’ di versare contributi per ricongiungere periodi di legislatura non effettivamente svolti; l’eta’ minima di 65 anni per conseguire l’assegno vitalizio o pensione, anche per i deputati cessati dal mandato prima dell’entrata in vigore dell’attuale Regolamento delle pensioni, ovvero 60 anni per chi ha svolto il mandato per almeno 10 anni; l’introduzione di nuove cause di incumulabilita’ della pensione; la sospensione del pagamento della stessa qualora il deputato sia rieletto all’Ars, o sia eletto al Parlamento nazionale, al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale o ricopra determinate cariche pubbliche; la sospensione della pensione nei casi di condanna definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione che comportino interdizione dai pubblici uffici. Per cui si distinguono la categoria degli assegni vitalizi diretti, integralmente maturati precedentemente al primo gennaio 2012 con il sistema retributivo e la categoria delle pensioni dirette “pro-rata”, maturate in diversa percentuale con il sistema retributivo e l’attuale sistema contributivo. A regime pertanto le pensioni future saranno integralmente erogate con il sistema contributivo.

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