Italicum, è battaglia sulle mozioni ma la partita è su referendum. E il Pd sta a guardare
TATTICISMO I Cinquestelle sparigliano le carte con il proporzionale con preferenze. E sulla consultazione Berlusconi lancia la campagna anti-ddl Boschi

“La decisione della Consulta ha agevolato noi”, spiegano dal fronte del no, “cosi’ avremo due strumenti per vincere la guerra, il ddl Boschi e la legge elettorale”. Il Pd e Ap stanno studiando come tradurre in parole la disponibilita’ piu’ volte manifestata a modificare la legge. Una mozione Pd-Ap potrebbe essere votata anche dalla minoranza dem che si riunira’ prima dei lavori. Ma l’obiettivo dei bersaniani resta quello di portare Renzi ad un’iniziativa governativa. “Noi – spiega Zoggia – ci confrontiamo sui fatti, non sui documenti che non producono alcun effetto. La legge elettorale non si cambia con le mozioni, noi abbiamo deciso di presentare al Senato la proposta sul Matterellum 2.0”. Regna l’incertezza anche sull’iter del provvedimento sul processo penale al Senato: Orlando vorrebbe che si mettesse la fiducia sul testo uscito dalla Commissione di palazzo Madama, ma per ora i renziani frenano, la decisione verra’ presa domani, il rischio e’ che con i voti segreti la maggioranza vada sotto. Ala ha gia’ annunciato che non la votera’. In ogni caso non c’e’ alcuna spaccatura dei verdiniani rispetto alla linea pro-Renzi. Anzi “stiamo accelerando affinche’ possa nascere dopo il referendum una lista civica a sostegno del premier”, spiega un esponente centrista. Lo spartiacque resta sempre l’appuntamento di novembre, fino ad allora sull’Italicum sono previste solo manovre tattiche ma nulla di concreto.
