Covid-19, Aifa: niente quarta dose, auspichiamo richiamo annuale

Covid-19, Aifa: niente quarta dose, auspichiamo richiamo annuale
10 febbraio 2022

Calano i contagi nelle ultime 24 ore e per il terzo giorno consecutivo le ospedalizzazioni registrano un segno meno: sia le terapie intensive, sia i ricoveri ordinari. Un altro segnale positivo arriva dai vaccini con la possibilità di avere a disposizione in Italia dal prossimo 24 febbraio un quinto preparato anti Covid, il Novavax. “Si tratta di un vaccino proteico, come quelli antinfluenzali”, afferma il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, secondo cui “non ci sarà una quarta dose del vaccino anti Covid-19 ma “sarà un richiamo che auspichiamo annuale e dovremo forse fraternizzare anche con quello”. Secondo l’odierno bollettino del ministero della Salute, sono 75.861 i nuovi casi di positività al Covid-19 (ieri 81.367) e 325 i decessi (ieri 384) registrati in Italia nelle ultime 24 ore.

 

Dall’inizio dell’epidemia sono 11.923.631 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2, mentre da febbraio 2020 le vittime totali sono 150.221, superando dunque la soglia delle 150mila persone che hanno perso la vita dall’inizio dell’emergenza. Sono in tutto 9.960.136 le persone guarite o dimesse e sono 137.221 quelle diventate negative nelle ultime 24 ore (ieri 134.460). Le persone attualmente positive sono in tutto 1.813.274, pari a -61.351 rispetto a ieri (-53.175 il giorno prima). Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi totali processati sono stati 683.715, ovvero 47.569 in meno rispetto ai 731.284 di ieri. Il tasso di positività è stabile all’11,1%. Sul fronte del sistema sanitario si registra una diminuzione delle degenze in ogni area. Sono infatti -578 (ieri -405), per un totale di 17.354 ricoverati, i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari. Sono -28 (ieri -26) i posti letto occupati in terapia intensiva: il totale dei malati più gravi è ora pari a 1.322, con 83 ingressi in rianimazione (ieri 90).

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Riduzione circolazione virus sovrastimata: si fanno meno test

“Siamo nella fase discendente della quarta ondata ma la riduzione della circolazione del virus è sovrastimata da una minore attività di testing, il calo della pressione sugli ospedali è lento e spesso irregolare e la curva dei decessi ancora non accenna a scendere”. Lo evidenzia il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commentando i dati sulla situazione epidemiologica. “A fronte, però, di elevate coperture vaccinali, booster incluso, e dell`arrivo della primavera, i dati legittimano un cauto ottimismo finalizzato al graduale allentamento delle misure. Tuttavia – osserva -, con l`avvicinarsi della scadenza dello stato di emergenza – la cui estensione non è più giustificabile in Parlamento – si stanno insinuando nel dibattito scientifico e politico termini che nulla hanno a che vedere con la situazione attuale: dalla circolazione endemica del virus addirittura all`imminente fine della pandemia. Distorsioni della realtà molto pericolose perché eccesso di ottimismo e disinformazione se da un lato non aiutano a contrastare l`esitazione vaccinale, dall`altro rischiano di legittimare decisioni azzardate e rischiose, come la decadenza dell`obbligo di mascherina negli ambienti chiusi”.

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