Addio a Gianluca Ariemma: il teatro italiano perde un talento a soli 32 anni

Un silenzio innaturale è calato sui palcoscenici italiani. A soli 32 anni, dopo una lunga lotta contro la malattia, si è spento Gianluca Ariemma, attore e regista di Caserta, una delle voci più promettenti della nuova generazione teatrale.
Il ricordo della comunità teatrale
La notizia, diffusa martedì 26 agosto, ha scatenato un fiume di cordoglio nel mondo della cultura. Il Teatro Civico 14, sua casa artistica a Caserta, ha rotto il silenzio con un commiato straziante su Facebook: “Oggi il nostro cuore è più pesante di un’assenza che non avremmo mai voluto”. Il post lo ricorda per “il suo sguardo unico, la sua ironia tagliente, la sua umanità vera”, qualità che hanno plasmato il suo lavoro e toccato chiunque lo abbia incrociato. “È venuto a mancare Gianluca Ariemma, attore, autore, amico. Lo scorso anno ci aveva regalato il suo Open Mic Farm, portando al Teatro Civico 14 il suo sguardo unico, la sua ironia tagliente, la sua umanità vera”
Una carriera brillante e promettente
Diplomato all’Accademia d’Arte del Dramma Antico di Siracusa, Ariemma aveva imboccato con determinazione la strada del palcoscenico. Il suo nome aveva iniziato a circolare con forza grazie a “Open Mic Farm”, rilettura provocatoria de “La fattoria degli animali” di Orwell, da lui diretto e portato in scena proprio al Civico 14.
Quel progetto gli era valso una prestigiosa Menzione Speciale al Fringe Milano Off 2023 e la vittoria al Fantasio Festival di Regia, sigillando il suo status di artista da seguire. Un percorso luminoso, segnato da una ricerca costante e da un’energia creativa inesauribile.
L’ultimo atto: “I Giusti” al Tram di Napoli
A suggellare la sua breve ma intensa carriera, l’ultimo lavoro, “I Giusti”, prodotto dal Teatro Tram di Napoli. Il Tram lo ha celebrato con parole che mescolano ammirazione e angoscia: “Abbiamo avuto il privilegio di vedere nascere questa creatura… Uno spettacolo bellissimo, ma oggi doloroso, perché avremmo voluto rivederlo tante altre volte”. “Gianluca non c’è più, ma quello che ha fatto, la sua arte, la sua fantasia, la sua creatività, tutto questo resterà e noi lo ricorderemo”.
Oltre le quinte: l’uomo dietro l’artista
Il dolore per la sua scomparsa non ha risparmiato chi lo ha conosciuto oltre il riflettore. Adele Vairo, dirigente scolastica del Liceo Manzoni di Caserta dove Ariemma era stato studente e consigliere d’istituto, dipinge il ritratto di un uomo dalla “profonda sensibilità” e dall'”animo inquieto”.
“Ex alunno mai veramente ex”, lo ricorda per i suoi occhi profondi e la passione sconfinata che “trapelava da ogni parola”. Un ragazzo diventato uomo, la cui umanità genuina colpiva tanto quanto il suo talento.
I funerali e un’eredità indelebile
I funerali si sono svolti giovedì 28 agosto nella chiesa Nostra Signora di Lourdes a Caserta, città a cui è sempre rimasto legato. Una folla commossa ha dato l’ultimo saluto a colui che, attraverso la sua arte, ha combattuto per lasciare un segno. L’Accademia di Siracusa, dove si era formato, ne ha onorato la memoria ricordandone “la sensibilità artistica, l’entusiasmo e la passione”.
La parabola di Gianluca Ariemma si chiude lasciando una domanda sospesa nel vuoto del palcoscenico: quale altro genio avrebbe potuto regalare? La sua storia è un monito crudele sulla fragilità umana, ma anche una potente celebrazione di come la dedizione assoluta all’arte possa condensare un’esistenza intera in opere che sopravvivono al tempo.
