Peppe Vessicchio morto a 69 anni: polmonite interstiziale fulminante uccide il Maestro di Sanremo

Il direttore d’orchestra e arrangiatore si è spento all’ospedale San Camillo di Roma dopo complicanze improvvise. Quattro vittorie al Festival, decenni di collaborazioni con i grandi della musica italiana e un rapporto unico con il pubblico televisivo lasciano un vuoto incolmabile nel panorama culturale del Paese.

Peppe Vessicchio

È morto questo pomeriggio all’ospedale San Camillo di Roma Peppe Vessicchio, 69 anni, direttore d’orchestra e arrangiatore simbolo del Festival di Sanremo. Il decesso è stato causato da una polmonite interstiziale precipitata rapidamente dopo complicanze improvvise. I funerali saranno strettamente privati.

La conferma è arrivata dalla direzione dell’ospedale San Camillo Forlanini in accordo con la famiglia. Vessicchio era stato ricoverato per complicanze severe che hanno avuto un’evoluzione fulminante. La polmonite interstiziale, che colpisce i tessuti polmonari, presenta sintomi subdoli nelle fasi iniziali – febbricola, stanchezza, malessere – spesso scambiati per sindrome influenzale. Soltanto dopo 3-4 giorni la situazione si aggrava con dolore toracico e necessità di accertamenti radiologici approfonditi.

Un’istituzione della musica italiana dal 1990

Nato a Napoli nel 1956, Vessicchio si era diplomato in pianoforte e aveva mosso i primi passi come arrangiatore per Edoardo Bennato e Peppino di Capri. Una breve militanza nel gruppo cabarettistico I Trettré – alla chitarra e al pianoforte – si concluse quando il trio virò verso la comicità pura. L’incontro con Gino Paoli segnò la svolta: firmò successi come “Ti lascio una canzone” e “Cosa farò da grande”, prima di collaborare con Zucchero, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, Biagio Antonacci e Ron.

Il 1990 rappresentò l’anno della consacrazione. Vessicchio salì per la prima volta sul podio del Festival di Sanremo, diventando da quel momento un’istituzione del Teatro Ariston. Il suo nome divenne garanzia di eleganza e competenza. Vinse quattro edizioni come direttore d’orchestra: con gli Avion Travel (“Sentimento”), Alexia (“Per dire di no”), Valerio Scanu (“Per tutte le volte che”) e Roberto Vecchioni (“Chiamami ancora amore”). Negli ultimi anni il suo ritorno all’Ariston era accolto da ovazioni, fenomeno di affetto collettivo che travalicava il ruolo tecnico.

Il docente di “Amici” e la filosofia dell’armonia

Per oltre un decennio Vessicchio fu docente e direttore d’orchestra ad “Amici” di Maria De Filippi. Con tono pacato e ironico educò milioni di giovani alla disciplina e al rispetto per la musica, lontano da ogni accademismo. “Ogni persona è come una corda e possiede una capacità di vibrazione”, spiegava. “Quando incrociamo le nostre vere passioni, iniziamo a suonare davvero”.

La sua ricerca costante dell’equilibrio lo portò a parlare di “armonia naturale”, quell'”ottimale condizione degli elementi di un insieme” che cercava non solo nella musica, ma nella vita. “Il silenzio è il tessuto in cui il suono si intrufola”, ripeteva. Questa filosofia lo condusse a sperimentare nel mondo del vino: con l’imprenditore Riccardo Iacobone aveva fondato in Abruzzo Musikè Vini, cantina dove i vini venivano affinati al suono di frequenze armoniche. Dal Cremlino allo Zecchino d’Oro, da “Amici” fino alla composizione da camera eseguita alla Scala nel 2024, attraversò mondi diversi con la stessa autorevolezza.

Il cordoglio della politica

“‘Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio’ non era solo una frase: era casa, era Italia. Buon viaggio”, ha dichiarato via social la premier Giorgia Meloni. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha scritto su X: “Ci lascia Beppe Vessicchio, grande direttore d’orchestra, arrangiatore e volto amatissimo della musica italiana. Icona del Festival di Sanremo e maestro capace di avvicinare generazioni di giovani al valore della musica”.

“È un grande lutto per il mondo della musica. È un lutto per tutti noi, che colpisce i nostri ricordi comuni di tanti Sanremo in famiglia con la sua maestria e la sua simpatia a farci compagnia”, ha dichiarato il presidente del MoVimento Cinque Stelle Giuseppe Conte. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha espresso “profondo cordoglio per la scomparsa di Beppe Vessicchio, figura amatissima e simbolo della tradizione musicale italiana”. Il vicepremier Matteo Salvini ha scritto: “Addio al Maestro Peppe Vessicchio. Un grande della musica italiana. Sanremo non sarà più lo stesso senza il suo sorriso”.

La polmonite interstiziale e la prevenzione

Stefano Nava, direttore di Pneumologia e terapia intensiva respiratoria al Sant’Orsola di Bologna, ha spiegato che la polmonite interstiziale è causata da diversi agenti infettivi fra virus, batteri e funghi. “Raramente richiede il ricovero in rianimazione e quando avviene è perché è talmente grave da mandare in défaillance l’organo della respirazione e impedire la normale ossigenazione”, ha dichiarato. L’interstiziale è difficile da auscultare: nel 50 per cento dei casi il medico può non riconoscerne i suoni.

La prevenzione è possibile attraverso i vaccini: l’antinfluenzale, in quanto l’influenza può aprire la porta a infezioni polmonari, e per over 60 e persone fragili quello contro lo pneumococco, responsabile del 20-30 per cento delle polmoniti. Vessicchio amava citare Vinícius de Moraes: “La vita è l’arte dell’incontro”. La sua esistenza è stata un incontro continuo, la ricerca instancabile di un’armonia che mancherà profondamente al mondo della musica italiana.