A gennaio aperte 78.966 nuove partite Iva (-9%)

10 marzo 2014

A gennaio 2014 sono state aperte 78.966 nuove partite Iva; in confronto al corrispondente mese dell’anno precedente si registra una flessione del 9%. Lo precisa il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia. La distribuzione per natura giuridica mostra che la quota relativa alle persone fisiche nelle aperture di partita Iva si attesta al 78,4% del totale, le societa’ di capitali sono pari al 15% e le societa’ di persone al 6,1%. Rispetto al gennaio 2013, le societa’ di capitali sono le uniche che registrano un aumento del numero di aperture (+2,5%), mentre le societa’ di persone mostrano una flessione che supera il 20%; le aperture intestate a persone fisiche calano del 9,7%. Riguardo alla ripartizione territoriale, circa il 46% delle partite iva avviate a gennaio 2014 e’ localizzato al Nord, il 22,4% al Centro ed il 31,7% al Sud ed Isole. Il confronto con gennaio 2013 mostra che tutte le Regioni hanno accusato un calo di aperture tranne la Provincia di Bolzano: la flessione e’ di oltre il 10% in Lazio, Sicilia, Campania, Puglia ed Emilia-Romagna.

La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva: oltre il 21% del totale, seguito dalle attivita’ professionali (circa il 20%), edilizia e sanita’. Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, tutti i settori principali registrano un calo di aperture, con punte di oltre il 10%, mentre l’eccezione e’ rappresentata dalle ”altre attivita’ di servizi” che invece fanno segnare un aumento del 7,2%. Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso e’ sostanzialmente stabile, con i maschi che risultano intestatari del 62,7% delle nuove partite Iva. Il 49,1% delle aperture e’ attribuito a giovani fino a 35 anni ed il 34,3% alla classe 36-50 anni. Rispetto al gennaio 2013 le prime tre classi di eta’ (fino ai 65 anni) mostrano un calo di aperture intorno al 10%. La diminuzione e’ molto piu’ contenuta invece nella classe di eta’ sopra i 65 anni (-1,6%). Le adesioni al regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilita’ in questo mese sono state 26.324, con una sostanziale stabilita’ rispetto al gennaio precedente (-1%). Il regime limita per cinque anni l’imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva e Irap.

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