“Agente, ho guidato con il torcicollo”, 6mila euro di multa e 1 anno di reclusione: passata la legge, divieto assoluto

Torcicollo - (pexel) - IlFogliettone.it

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Se ti metti alla guida di un veicolo devi essere in ottima salute, se ammetti di stare male rischi multe salatissime.

Negli ultimi tempi, la presenza di posti di blocco da parte delle forze dell’ordine è aumentata in modo significativo. Questo ha portato a un numero crescente di automobilisti sorpresi a compiere infrazioni, anche lievi, che però – in virtù delle nuove disposizioni del Codice della Strada – possono comportare conseguenze gravi. L’obiettivo è quello di garantire maggiore sicurezza e prevenire comportamenti rischiosi, anche quando questi vengono apparentemente giustificati con motivazioni di salute.

Un sintomo comune come il mal di testa sta diventando oggetto di particolare attenzione nei controlli stradali. Alcuni automobilisti, fermati per guida incerta o comportamenti anomali, hanno cercato di spiegare la loro condizione dichiarando di soffrire semplicemente di cefalea. Tuttavia, le autorità stradali non sempre accettano questa spiegazione in buona fede, ritenendola in certi casi un modo per mascherare alterazioni più gravi legate all’assunzione di sostanze.

La questione diventa ancora più complessa se si considera che molti farmaci assunti per il mal di testa possono contenere principi attivi in grado di alterare la capacità di guida. Antidolorifici, miorilassanti e farmaci combinati con sostanze sedative possono compromettere i riflessi o la lucidità. Ecco perché una dichiarazione come “ho solo mal di testa” può far scattare controlli più approfonditi per verificare la reale idoneità alla guida.

Alla base di questi accertamenti vi è l’articolo 187 del Codice della Strada, che disciplina la guida in stato di alterazione per l’assunzione di sostanze psicoattive. La legge non si limita più a intervenire nei casi di stupefacenti o alcol, ma include anche i medicinali che possono compromettere la sicurezza alla guida. Le sanzioni sono pesanti: si può arrivare fino a 6.000 euro di multa, reclusione da sei mesi a un anno e sospensione della patente per almeno trenta giorni.

Un caso simbolico che ha fatto discutere

Un episodio recente ha sollevato l’attenzione mediatica: un automobilista è stato fermato per guida incerta e, alla richiesta di spiegazioni, ha dichiarato di avere un forte mal di testa. Questa semplice frase ha però acceso il sospetto degli agenti, che hanno deciso di effettuare accertamenti medici e tossicologici. Il risultato ha evidenziato l’assunzione di farmaci incompatibili con la guida, facendo scattare automaticamente la sanzione.

Le forze dell’ordine denunciano che il mal di testa è sempre più usato come giustificazione per coprire stati alterati, anche involontari. Tuttavia, il fatto che l’alterazione derivi da medicinali non solleva dalle responsabilità: chi guida deve essere consapevole degli effetti di ciò che assume. L’ignoranza o la leggerezza nell’assunzione di farmaci non costituiscono un’esimente davanti alla legge.

Multa - (ansa) - IlFogliettone.it (2)
Multa – (ansa) – IlFogliettone.it

Riforme del Codice e tolleranza zero

La recente revisione del Codice della Strada ha puntato molto sulla prevenzione degli incidenti causati da alterazioni psicofisiche. In questo contesto, ogni sintomo o comportamento anomalo viene interpretato come potenziale segnale di pericolo. Le autorità sono autorizzate a procedere con test immediati, anche in assenza di ammissioni esplicite. L’obiettivo è scoraggiare chi sottovaluta i rischi legati alla guida sotto l’effetto di farmaci.

In conclusione, se si avverte un forte mal di testa o si è appena assunto un farmaco, è sempre meglio rinunciare temporaneamente a mettersi al volante. Le conseguenze, come dimostrano i recenti casi, possono essere molto serie anche per una semplice “scusa”. La sicurezza alla guida non è una questione soggettiva, ma una responsabilità collettiva che oggi, più che mai, viene presa molto sul serio dalle autorità.