Alle Europee 50 milioni di italiani al voto per i nuovi 73 eurodeputati

Alle Europee 50 milioni di italiani al voto per i nuovi 73 eurodeputati
26 maggio 2019

Una sola giornata per votare e per scegliere i 73 (o 76 dopo la Brexit) eurodeputati italiani. Oggi 50 milioni e 952.719 cittadini italiani – residenti in Italia, nei paesi non Ue e per la quota di 1 milione e 650 mila nei paesi Ue – dovranno scegliere i loro rappresentanti in Europa per i prossimi cinque anni. Il processo elettorale è già in corso dal 23 maggio – primo paese a votare l’Olanda – e si conclude oggi quando ci saranno elezioni europee in Italia ma anche in Germania, Francia e altri diciannove paesi. Sono complessivamente 400 milioni i cittadini europei dei 27 Stati membri chiamati ad eleggere i 751 deputati del nuovo Parlamento europeo. Le sezioni elettorali per gli elettori italiani sono in tutto 62.047.

Al Regno Unito sono assegnati 73 seggi, lo stesso numero dell’Italia. Le nuove regole sulla composizione del Parlamento europeo, approvate dai leader europei durante il vertice del 28-29 giugno 2018, prevedono, in vista della Brexit, di redistribuire 27 di questi 73 seggi ad altri paesi e tenerne da parte 46 per le future adesioni. Ma intanto la Gran Bretagna, in questa situazione ancora indefinita, dovrà eleggere i propri rappresentanti. Il sostegno al sistema dei candidati, chiamato “Spitzenkandidaten” e introdotto nel 2014, prevede che i partiti politici debbano indicare prima delle elezioni europee chi è il candidato o la candidata alla presidenza della Commissione europea. Questo sistema assicura un legame fra la scelta della presidenza e le elezioni europee. Gli eurodeputati si sono detti pronti a rifiutare il candidato o la candidata alla presidenza che non sia nominato/a attraverso questo sistema.

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Le elezioni sono a suffragio universale dal 1979. Si tratta quindi della nona volta che i cittadini Ue sono chiamati a eleggere direttamente gli eurodeputati. Le urne sono aperte dalle 7 alle 23 e possono votare tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni di età. Il territorio italiano, che è un unico collegio elettorale, è diviso in cinque circoscrizioni (per ognuna ci sarà un colore di scheda diversa): Nord-occidentale, nord-orientale, centrale, meridionale, insulare. Lo scrutinio inizierà contemporaneamente per tutti gli Stati membri appena chiuse le urne. Sono in tutto 17 le liste elettorali ammesse che, per entrare all’Europarlamento, dovranno superare la soglia di sbarramento del 4%. Sul sito istituzionale del Parlamento europeo (www.european-elections.eu) saranno pubblicati in tempo reale i risultati elettorali già da stasera sera. Ma per capire la composizione dei gruppi politici del prossimo Europarlamento e sapere se, come sostengono le forze sovraniste, l’asse Ppe-Pse non otterrà più il 51% dei seggi, si dovranno aspettare i giorni successivi.

Per poter esercitare il diritto di voto l’elettore, che deve aver compiuto i 18 anni, dovrà esibire un documento di riconoscimento valido e la tessera elettorale. Tutti i paesi membri devono usare un sistema elettorale proporzionale: accedono al riparto dei 73 (o 76) seggi spettanti all’Italia su base nazionale solo i partiti che hanno ottenuto almeno il 4 per cento dei voti validi. In un secondo momento i seggi vengono assegnati a ciascuna lista su base circoscrizionale. Vengono eletti eurodeputati i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze nelle varie liste. Il voto si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa, un segno X sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. E’ possibile (non obbligatorio) esprimere da uno a tre voti di preferenza per candidati compresi nella lista votata. Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza.

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I voti di preferenza si esprimono scrivendo, nelle apposite righe tracciate a fianco del contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti compresi nella lista medesima; in caso di identità di cognome fra più candidati, si deve scrivere sempre il nome e il cognome e, se occorre, la data e il luogo di nascita. Dopo le elezioni i leader europei (riuniti nel Consiglio europeo), tenendo conto del risultato del voto, proporranno un possibile presidente della Commissione europea. Il Parlamento ha dichiarato che non accetterà un candidato che non abbia partecipato al procedimento dei candidati presidente. Il Parlamento voterà la nomina del nuovo presidente a luglio. Sono gli stati membri a dover proporre i commissari, in collaborazione con il nuovo presidente della Commissione. I Commissari designati verranno poi esaminati dalle commissioni parlamentari responsabili delle tematiche pertinenti. L’intera Commissione europea verrà poi messa al voto della plenaria del Parlamento europeo. La nuova Commissione europea comincerà il proprio incarico il 1° novembre 2019. askanews

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