Altro terremoto sulla Formazione. Carte in Procura per 7 mila assunzioni. A breve i nomi degli enti

21 marzo 2014

Migliaia di assunzioni fatte dopo il blocco del 2008, assenza di controlli e rendicontazioni parziali da parte degli enti. A denunciare “il caos senza fine” del pianeta Formazione in Sicilia sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana, che chiedono all’amministrazione regionale l’invio degli incartamenti in Procura e la rimozione dei dirigenti responsabili. Secondo i grillini, infatti, l’ultima audizione a Palazzo di Normanni dell’Ars, della dirigente generale del dipartimento Formazione, Anna Maria Corsello, consegna la radiografia di un settore sull’orlo del collasso. Sarebbero circa 7.000 le assunzioni fatte dagli enti dopo lo stop ai contratti a tempo indeterminato, cosa che in caso di ricorso al giudice potrebbe provocare il tracollo del sistema. Parecchi lavoratori sarebbero entrati nel mondo della Formazione attraverso la porta di servizio di contratti atipici, suscettibili di essere trasformati in sede di conciliazione e giudiziaria in rapporti di lavoro a tempo indeterminato.

“Questo – afferma la deputata 5 Stelle Gianina Ciancio – a causa di controlli inesistenti. E’ stata la stessa dottoressa Corsello ad ammettere che in assessorato ci sono circa 2.000 faldoni di documentazione giacenti dal 1998, che solo ora hanno cominciato ad essere esaminati”. Negli ultimi tempi, invece, sarebbero stati gli enti a mostrarsi sordi alle richieste di invio delle carte, fatte dalla Regione, cosa che rischia di innescare l’ennesima bomba nell’universo Formazione. “Gli enti che non hanno provveduto a mandare in assessorato le pezze d’appoggio – aggiunge la parlamentare grillina, Valentina Zafarana – non solo non vedranno mai i saldi dei finanziamenti che si attestano a circa al 25 per cento delle annualita’ gia’ erogate, ma rischiano di dover restituire anche le anticipazioni avute, con contraccolpi dalle conseguenze forse nemmeno immaginabili e che potrebbero pagare anche i lavoratori”. Per ottenere la documentazione, la Regione avrebbe bussato piu’ volte alle porte degli Enti di Formazione, spesso invano. Gli enti inadempienti sarebbero decine. Gli elenchi dovrebbero essere resi noti a giorni.

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