Climate change, precipita anche la produzione mondiale di vino

24 ottobre 2017

Precipita la produzione mondiale di vino. Il calo previsto nel 2017 è dell’8,2%, passando a 246,7 milioni di ettolitri, il livello più basso da oltre 50 anni, secondo le stime dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino di Parigi. Nel 2016 la produzione era stata di 268,8 milioni di ettolitri e il tracollo è dovuto ai raccolti consecutivamente ridotti a causa dei cambiamenti climatici da parte dei tre maggiori produttori di vino del mondo. L’Italia, con 39,3 milioni di ettolitri, segnala un calo del 23%, la Francia del 19% e la Spagna del 15%. In tempi più recenti, in controtendenza solo le produzioni del 1991 e del 1994 che hanno mantenuto livelli accettabili mentre negli altri anni il calo è stato sempre significativo.

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In Europa solo quattro paesi hanno visto aumentare la produzione, rispettivamente Portogallo, Romania, Ungheria e Austria. Nel resto del mondo, gli Stati Uniti, quarto produttore mondiale, sembrano avere tenuto bene con solo un leggerissimo calo dell’1%. Ma le previsioni del ministero dell’Agricoltura statunitense risalgono all’agosto scorso, prima dei devastanti incendi che ai primi di ottobre hanno fatto strage dei vigneti della California settentrionale, in particolare nella Napa Valley e nella regione di Sonoma. Meglio è andata in America Latina con una tendenza al rialzo, dopo una pessima annata 2016. Mancano invece del tutto le statistiche della Cina, settimo produttore mondiale, che non ha ancora fornito le stime 2017, mentre il Sudafrica ha prodotto 10,8 milioni di ettolitri, con un incremento del 2% rispetto al 2015, che l’ha piazzato all’ottavo posto del ranking mondiale.

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