Conclusi primi interrogatori a Potenza. Oggi tocca a ex sindaco Pd, domani Guidi

Conclusi primi interrogatori a Potenza. Oggi tocca a ex sindaco Pd, domani Guidi
6 aprile 2016
guidi gemelli

La coppia Gemelli-Guidi

di Enzo Marino

Si sono conclusi, nel Palazzo di Giustizia di Potenza, gli interrogatori di garanzia delle cinque persone agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata, in particolare del filone riguardante lo smaltimento dei rifiuti nel Centro Olio di Viggiano. I pm Francesco Basentini e Laura Triassi, che lunedì a Roma hanno sentito come persona informata sui fatti la ministra ai Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, ieri a Potenza hanno sentito i cinque funzionari e dipendenti del centro oli dell’Eni di Viggiano ai domiciliari (Vincenzo Lisandrelli, Roberta Angelini, Nicola Allegro, Luca Bagatti, Antonio Cirelli) e l’ex dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, Salvatore Lambiase, per il quale il gip Michela Tiziana Petrocelli ha disposto il divieto di dimora.

Oggi sarà il giorno dell’ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza), Rosaria Vicino (Pd), agli arresti domiciliari da giovedì scorso, mentre domani sarà sentita l’ormai ex ministra dello Sviluppo Economico, Federica Guidi che si è dimessa a seguito di alcune intercettazioni telefoniche tra lei e il suo compagno Gianluca Guidi, indagato nell’ambito del “filone” di inchiesta sul progetto “Tempa Rossa” con l’accusa è di traffico di influenze, perché – scrivono i giudici – “sfruttando la relazione di convivenza che aveva con il ministro allo Sviluppo Economico, indebitamente si faceva promettere e quindi otteneva da Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total, “vantaggi patrimoniali”. L’inchiesta sul petrolio della Direzione Nazionale Antimafia e delle Procura di Potenza si articola in tre filoni: quello sul presunto disastro ambientale collegato al Centro Oli dell’Eni di Viggiano (Potenza), quello sulla autorizzazioni per la messa in produzione dell’impianto Total di Tempa Rossa e quello che arriva fino al porto di Augusta (Siracusa). In totale sono 60 gli indagati.

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Nell’ambito del primo filone, le cui indagini sono state affidate al Noe, le accuse per gli indagati vanno dalla gestione illecita dei rifiuti, allo smaltimento di rifiuti pericolosi derubricati a “non pericolosi” per ricavarne un vantaggio economico. Inoltre ai dipendenti Eni viene contestato di aver alterato i dati sull’inquinamento delle emissioni, “allo scopo di non allarmare gli enti di controllo”. Nell’ambito di questo filone i carabinieri del Noe hanno acquisito negli ospedali lucani svariate centinaia di cartelle cliniche per effettuare una ricognizione sul tipo di patologie e la loro incidenza nella regione. Il secondo filone di indagine, seguito dagli agenti della squadra mobile della Polizia di Stato, pone l’attenzione sull’iter che ha portato all’autorizzazione del giacimento Tempa Rossa della Total. Gli indagati sono 23, compreso Gemelli, mentre sono scattate le manette nei confronti dell’ex sindaco di Corleto, Rosaria Vicino, esponente del Pd lucano. Nell’ambito del terzo filone è coinvolto il capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, è indagato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze e per concorso in abuso d’ufficio.

IL PROGETTO TEMPA ROSSA – Da collinetta verde e tondeggiante a sito per l’estrazione del greggio. Il Centro Oli di Tempa Rossa sorge nell’alta valle del Sauro, in Basilicata. Gli abitanti del posto lo descrivono come un territorio verde e collinare, da sempre utilizzato per il pascolo degli animali. Per consentire la realizzazione del sito petrolifero, la collinetta è stata spianata. Tempa Rossa è situata a pochi chilometri dal centro Oli dell’Eni di Viggiano nella Val d’Agri: i due giacimenti, insieme, rappresentano il maggior giacimento petrolifero di tutta l’Europa continentale, secondo soltanto ai giacimenti norvegesi di Gullfaks e Statfjord, scoperti nel 1974 nei Mari del Nord. In Basilicata, invece, il petrolio si scopre nel 1989. Si appura che il sottosuolo tra i Comuni di Viggiano e Corleto Perticara è ricco di petrolio. Viene realizzato il Centro olio Val d’Agri (Cova): 70 per cento Eni, 30 per cento Shell Italia. In Val d’Agri l’attività di perforazione e produzione conta 39 pozzi di greggio. Il greggio raggiunge la raffineria di Taranto attraverso una rete di 100 chilometri di condotte sotterranee. Per quanto riguarda il giacimento di Tempa Rossa che raggrupperà su 190.000 metri quadrati gli impianti necessari alla separazione e al trattamento degli idrocarburi estratti dal sottosuolo, si stima una capacità giornaliera di 50.000 barili di petrolio, 230.000 metri cubi di gas naturale, 240 tonnellate di Gpl, e 80 tonnellate di zolfo. Si parla di stime poiché l’impianto di estrazione, attualmente sotto sequestro, non è mai entrato in produzione.

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