Sicurezza peggiora per 1 impresa su 10, allarme usura

Sicurezza peggiora per 1 impresa su 10, allarme usura
28 marzo 2023

Un’impresa su dieci del terziario di mercato percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2022. Il dato è più accentuato al Sud (16%), per gli alberghi (18,1%), i bar (16%) e nel commercio al dettaglio alimentare (14,6%). A Palermo il valore è pari al 13,4%, a Roma è dell`11,9% e a Milano del 6,3%. E’ la fotografia scattata da Confcommercio nell’indagine su usura e fenomeni illegali diffusa in occasione della Giornata “Legalità ci piace!”.

Sono 31mila le piccole aziende del commercio e dei pubblici esercizi, oggi, ad elevato rischio usura. “Con un buon grado di fiducia – ha spiegato il direttore dell’Ufficio Studi dell’Associazione, Mariano Bella – questo numero si colloca tra 26mila e 46mila attività produttive”. In generale i costi dell’illegalità, da abusivismo fino a contraffazione e taccheggio, sono costati alle imprese, in termini di mancato fatturato, ben 23,7 miliardi di euro nel 2022. Considerando anche i costi per assicurazioni e spese difensive di vario generale la cifra sale a 33,6 miliardi. In totale i posti di lavoro regolari a rischio sono 268mila.

L`usura è, dunque, il fenomeno illegale percepito in maggior aumento dagli imprenditori (per il 25,9%) seguito da abusivismo (21,3%), estorsioni (20,1%) e furti (19,8%). Il trend è più marcato al Sud e nel commercio al dettaglio non alimentare dove si registrano percentuali più elevate e dove, in particolare, l`usura è indicata in aumento da oltre il 30% delle imprese. A Roma questo fenomeno è segnalato in crescita dal 28,5% degli imprenditori. Più di un imprenditore su cinque ha avuto notizia di episodi di usura o estorsione nella propria zona di attività e, in particolare, il 10,3% ne ha conoscenza diretta. Il “sentito dire” è decisamente più elevato al Sud (31,1%), a Palermo (31,9%), tra le imprese dei trasporti (29%) e del commercio al dettaglio non alimentare (26,4%), per i bar (26%).

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Il 16,5% degli imprenditori teme fortemente il rischio di esposizione a usura e racket. Una preoccupazione che è più accentuata al Sud (18,1%), a Palermo (19,8%), nel commercio all`ingrosso (18,4%) e al dettaglio non alimentare (18,3%). Di fronte all`usura e al racket il 59,4% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe denunciare, il 30,1% dichiara che non saprebbe cosa fare, il 5,3% pensa di non poter far nulla. Questi dati sono significativamente più marcati al Sud. Le Forze dell`ordine (37,8%) e le Associazioni di categoria e Organizzazioni antiusura (22,9%) sono i soggetti sentiti più vicini agli imprenditori minacciati. In particolare, il dato sulle Forze dell`ordine è più elevato tra le imprese dei trasporti (39,8%), mentre quello sulle Associazioni di categoria e Organizzazioni antiusura è più alto nella ristorazione (27%).

Oltre sei imprese su dieci si sentono penalizzate dall`abusivismo e dalla contraffazione soprattutto per via della concorrenza sleale e della riduzione dei ricavi. Il dato è decisamente più elevato al Sud (68,9%) e al Nord Ovest (68,3%), a Palermo (69%), nei trasporti (68,5%) e nel commercio al dettaglio alimentare (67,2%). L`82% delle imprese ha investito in misure di sicurezza, soprattutto in sistemi di videosorveglianza e di allarmi antifurto. La percentuale è più alta nel Nord Est (84,4%), per gli alberghi (93,7%) e le tabaccherie (86%).

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