Confindustria Sicilia, è guerra. Venturi si dimette e attacca Montante: “Domina il sistema”. Bindi: “Le ombre vanno fugate”

Confindustria Sicilia, è guerra. Venturi si dimette e attacca Montante: “Domina il sistema”. Bindi: “Le ombre vanno fugate”
1 ottobre 2015

Antonello-MontanteE’ guerra in Confindustria Sicilia. Ad accendere la miccia l’ex assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi (foto home) che annuncia: “Da oggi non sono più in Confindustria. Mi sono dimesso da presidente di Confindustria ‘Centro Sicilia” e dal direttivo regionale dell’Associazione. Questa Confindustria, ai vari livelli, è condizionata da Antonello Montante (foto) sotto inchiesta per concorso in associazione mafiosa, tuttora delegato nazionale per la legalità, presidente di Sicindustria, di Unioncamere Sicilia e della Camera di commercio di Caltanissetta”. E sferra il primo colpo. “Montante, da diverso tempo portatore di poteri illimitati, domina il sistema di Confindustria, incide in alcuni settori ‘nevralgici’ del Paese e determina le scelte del presidente della Regione siciliana – denuncia Venturi – Il Collegio dei probiviri di Confindustria invece di chiedere ‘conto’ da sette mesi a Montante della sua pesante ed imbarazzante inchiesta giudiziaria per concorso in associazione mafiosa mi ha contestato di avere rilasciato doverose dichiarazioni alla stampa”. Un fiume in piena. “Confindustria da tempo avrebbe dovuto allontanare Montante per aver violato pienamente il codice etico dell’Associazione, ma fino ad oggi nessuno ha avuto il coraggio e la capacità di cacciarlo – dice – Crocetta strombazza la sua ‘rivoluzione’ contro i boss di mafia senza dire chi siano, sostiene di avere cacciato da Gela 825 mafiosi, ma gli sfugge il fatto che il presidente della Camera di commercio di Caltanissetta è sotto inchiesta per concorso in associazione esterna mafiosa. Agisce nel sistema confindustriale in Sicilia una lobby trasversale che si nutre di vendette e che ha cercato di imbavagliare me ed il presidente dell’Irsap Alfonso Cicero, un sistema che opera attraverso condizionamenti e pressioni sugli associati”.

E ancora: “Non ho alcun motivo per attendere l’esito della verifica del Collegio nazionale dei Probi viri. Questa Confindustria non è nelle condizioni di agire in modo libero e di difendere la sua storia e la sua reputazione – dice ancora -. Come ho dichiarato giorni addietro alla stampa, Montante è il regista di ‘doppi giochi’. Ha agito in modo torbido contro me ed Alfonso Cicero riguardo a gravi ed inquietanti fatti debitamente rappresentati alla magistratura di Caltanissetta. Il ‘codice etico’ di Confindustria è rimasto lettera morta e le espulsioni si sono ridotte a una finzione. Nel corso del breve incontro con i componenti del Collegio dei probiviri – peraltro tenutosi in gran segreto in un albergo di Milano, piuttosto che in una sede ufficiale di Confindustria – ho rappresentato e consegnato loro un documento che allego al presente comunicato, in cui spiego i motivi delle mie dimissioni”. E conclude con un altro colpo: “A breve chiederò un’ audizione alla Commissione nazionale parlamentare antimafia per rendere noto quanto di allarmante sta accadendo nell’economia e nella vita pubblica in Sicilia”.

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LA REPLICA “Ancora una volta siamo costretti a registrare dichiarazioni dell’ex presidente di Confindustria Centro Sicilia, Marco Venturi, che ledono nella loro gravità, oltre che l’immagine di Confindustria Sicilia, l’onorabilità dei suoi vertici associativi, a partire dal presidente Antonello Montante. È per questo che contravvenendo all’obbligo di riservatezza che finora ci siamo imposti per rispetto delle Istituzioni vogliamo ricordare a noi stessi che fino al giorno prima di rilasciare le dichiarazioni alla stampa, in nessuna occasione Venturi ha esternato alcunché in ordine a quanto gravemente affermato sui giornali”. Lo affermano i componenti del direttivo di Confindustria Sicilia e di Confindustria Centro Sicilia. “Anzi, fino al giorno prima dell’intervista è stato parte attiva, proponendo, condividendo e approvando atti e documenti inviati anche alle Istituzioni nei quali, in più circostanze, ribadiva unitamente ai firmatari il sostegno pieno e incondizionato al percorso portato avanti da Confindustria Sicilia e alla condotta di Antonello Montante – proseguono -. Su tale inchiesta il presidente Montante non ha mai rilasciato alcuna dichiarazione in quanto sia lui sia tutta Confindustria Sicilia hanno piena fiducia nell’operato dei magistrati e delle forze dell’ordine. Oggi, però, non possiamo non chiederci con inquietudine, cosa possa avere spinto Venturi a cambiare idea nel giro di 24 ore”.

BINDI “Se ci sono delle ombre sull’antimafia vanno fugate e io credo che ci si debba interrogare se l’antimafia sia servita soltanto a combattere la mafia o magare sia servita a qualcuno a precostituire posizioni di potere e privilegi”. Lo ha detto il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi a Palermo, a margine di un dibattito alla Festa dell’Unita’, a proposito delle spaccature all’interno di Confindustria Sicilia, in prima linea sul fronte dell’antimafia. “Non ci devono essere secondi fini nella lotta alla mafia” ha concluso.

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Articolo aggiornato alle 23:32

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