Coronavirus, Macron spacca il governo Draghi su Green pass

Coronavirus, Macron spacca il governo Draghi su Green pass
15 luglio 2021

Il virus torna a dividere il governo Draghi. Oggetto dello scontro, il cosiddetto “modello Macron” tanto sponsorizzato dal pentastellato Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute e altrettanto bocciato, invece, dall’azzurra, Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali. In pratica, si vorrebbe obbligatorio quasi ovunque il Green pass (Certificato Digitale Covid) al fine di arginare la diffusione del virus. E già i ristoratori sono sul piede di guerra. Andiamo con ordine. Fare subito come ha fatto la Francia, “è sicuramente una scelta giusta – dice Sileri -. Dovremmo farlo anche in Italia”. In sostanza, per il sottosegretario alla Salute, bisogna applicare “sul serio” il Green pass, niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi, rivedere i parametri nel giro di una o due settimane. La Gelmini, invece, è sulla strada della mediazione: “Il governo dovrà valutare l’utilizzo del Green pass ma senza copiare modelli stranieri. Il governo Draghi e l’Italia saranno in grado di trovare una via italiana”. Certo, parlare di “modello Macron” è decisamente discutibile: occorre il Green pass per andare su treni e aerei, al ristorante, negozi, a eventi con molte persone e così via dicendo. Matteo Salvini salta in aria: “Non siamo per gli estremismi, né da una parte, né dall’altra. Il modello francese non è un modello. L’obbligo, la costrizione, chiedere il Green pass per chi prende l’autobus o un caffè è fuori discussione”.

Sul tema del certificato Covid, restano una serie di nodi da sciogliere, come quello della costituzionalità, per esempio, oltre ai problemi di privacy che ne scaturirebbero e che poi andrebbero presi in esame dal Garante. Non a caso la leader di FdI, Giorgia Meloni, parla di “follia anticostituzionale” e di “idea raggelante”. Nonostante ciò, il modello francese piace ad alcune Regioni e a gran parte del Pd. In tanti, infatti, stanno dando seguito al parere del commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, per il quale il sistema del Green pass potrebbe dare una spinta agli indecisi del vaccino, anche se andrebbe comunque fornita l’alternativa del tampone per rispettare gli equilibri costituzionali. “Estendere il Green pass, che in Italia è comunque già previsto per partecipare a cerimonie ed entrare nelle Rsa, al momento non serve” affermano i componenti del M5s in commissione Igiene e Sanità del Senato. Tuttavia, per i pentastellati, “visto che il Green pass si ottiene o con i vaccini o con i tamponi o in caso di guarigione, è fondamentale garantire tamponi gratis, come d’altronde avviene in Francia”. Sulla questione non è escluso un incontro con il Cts a breve. Ma è difficile che una decisione possa essere presa prima del prossimo monitoraggio di venerdì, alla luce dei dati su vaccini e contagi. Che potrebbe riservare sorprese.

Leggi anche:
Centrodestra conquista anche la Basilicata, Vito Bardi riconfermato

“Già fra 4 o 5 giorni, se osserveremo dei picchi nelle città dove ci sono stati comportamenti a rischio, vedremo se con i festeggiamenti per la vittoria agli Europei abbiamo rischiato troppo”, spiega Sergio Abrignani, membro del Cts. Intanto, monta la rabbia tra gli esercenti. “Basta far ricadere di nuovo le incapacità del governo sui ristoratori con misure che riteniamo incostituzionali – tuona Raffaele Madeo, portavoce di Tni Italia, associazione che tutela le imprese della ristorazione -. Chi dovrebbe controllare la certificazione verde dei nostri clienti? Il nostro personale? A quale titolo? E se il Green pass fosse un falso, come ne girano tanti già sul mercato nero di chi è la responsabilità?”. Anche la Fipe-Confcommercio paventa pesanti penalizzazioni per i ristoratori. Frattanto, continuano a salire i contagi da Coronavirus. I dati del ministero della Salute registrano 2.153 nuovi casi nelle ultime 24 ore e 23 morti. Calano le terapie intensive e anche i ricoveri ospedalieri. Come cresce invece il tasso di positività all’1,0%, +0,2% rispetto a martedì. Sul fronte vaccino, fino alle 17.32 di ieri, sono state somministrate 59.032.579 dosi. Mentre il totale delle persone che hanno completato il ciclo vaccinale ammonta a 25.007.676 pari al 46,30 per cento della popolazione over 12.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti