D’Alema al veleno: Renzi sta consegnando l’Italia a Grillo. Marino trattato come “ladro di polli”

D’Alema al veleno: Renzi sta consegnando l’Italia a Grillo. Marino trattato come “ladro di polli”
16 ottobre 2016

“C’e’ chi sa solo criticare, dire sempre no a tutto. E chi invece ci prova”. Il giorno dopo il via libera del Cdm alla legge di bilancio il premier Matteo Renzi ribadisce le misure principali: “Contiene altre buone misure dai soldi per le pensioni basse alla scuola, dalla competitivita’ agli investimenti”. Inoltre: “Il canone Rai era di 113 euro lo scorso anno, 100 quest’anno, scendera’ a 90 il prossimo anno”. Il presidente del Consiglio infine si sofferma su Equitalia (“era simbolo di approccio vessatorio. La chiudiamo come detto un anno fa. Pagare meno, pagare tutti”) e sulla sanita’ (“2 miliardi in piu’. Per farmaci oncologici, vaccini, epatite C. E per nuovi medici e infermieri”).  Ma sulla manovra e’ ancora polemica. Ieri il presidente del Consiglio durante il Cdm, secondo quanto viene riferito, ha ribadito l’apertura ai sindacati e alle categorie. Ci sara’ un confronto nei prossimi mesi, ha spiegato il premier intestandosi la partita del dialogo sulla legge di stabilita’, anche al di la’ della partita sul referendum. Ma le opposizioni vanno all’attacco, “e’ la logica dei regalini”.

Il primo oppositore di Renzi, in quest’ultimo periodo è Massimo D’Alema che attacca soprattutto sul referendum costituzionale: “E’ una legge pasticciata, illogica e accentratrice – dice a ‘In mezz’ora’. I giovani sono schierati per il no. L’endorsment del Pse? Abbiano rispetto per il popolo, si facciano gli affari propri”. Il ‘lider maximo’ disegna due scenari, soffermandosi sull’esito della consultazione del 4 dicembre. “Se vince il no niente elezioni anticipate e saranno obbligati a cambiare la legge elettorale”. Ma – spiega – se vince il si’ “abbiamo un ulteriore scivolamento a destra, si consolida quel processo politico chiamato del partito della nazione. Di una formazione politica che coincide con l’attuale maggioranza di governo, con un netto spostamento verso il centro del Pd e una separazione ancora piu’ profonda della sinistra italiana”. Poi, il presidente della fondazione Italianieuropei, sferra un colpo basso e difendendo Ignazio Marino ha affermato che il Pd di Matteo Renzi ha trattato l’ex sindaco di Roma come “un ladro di polli”. Quindi, D’Alema, ha aggiunto: “E’ Renzi che sta consegnando l’Italia a Grillo, gli hanno consegnato Roma…”. In merito alla legge elettorale, l’ex presidente del Consiglio spiega di non credere molto al lavoro della Commissione istituita dal Pd per modificare l’Italicum: “Auguri, e’ una discussione accademica, prima del referendum non si cambia nulla”. La prima riunione del comitato nel quale fanno parte i capigruppo Zanda e Rosato, il presidente Pd Orfini e il vice segretario Guerini e Gianni Cuperlo si dovrebbe tenere martedi’. Renzi, invece, volera’ negli Stati Uniti per una cena con Obama che potrebbe fare un assist al governo sul referendum in nome della stabilita’. Con il presidente del Consiglio oltre a Benigni, alla sindaca di Lampedusa Nicolini, alla direttrice del Cern Gianotti e alla campionessa paraolimpica Bebe Vio, ci saranno anche il regista Sorrentino, il presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone e lo stilista Giorgio Armani.

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