Draghi accelera su riforma Csm, lungo incontro con Cartabia

Draghi accelera su riforma Csm, lungo incontro con Cartabia
8 febbraio 2022

Il presidente del Consiglio Mario Draghi vuole stringere i tempi sulla riforma del Csm. Per questo ieri ha avuto una lunga riunione con la ministra della Giustizia Marta Cartabia a Palazzo Chigi. Un incontro (dopo quello di giovedì scorso) necessario a fare il punto sulla riforma, sollecitata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento. “Nella salvaguardia dei principi, irrinunciabili, di autonomia e di indipendenza della Magistratura, uno dei cardini della nostra Costituzione, l`ordinamento giudiziario e il sistema di governo autonomo della Magistratura devono corrispondere alle pressanti esigenze di efficienza e di credibilità, come richiesto a buon titolo dai cittadini”, aveva detto il capo dello Stato. 

Tra i nodi da sciogliere, ci sono quello del sistema elettorale per la nomina dei membri del Consiglio superiore, ma anche il tema delle cosiddette “porte girevoli”, ovvero la possibilità per i magistrati di entrare in politica, facendo poi ritorno alla precedente occupazione. Nell’incontro della settimana scorsa, ha rivelato oggi il leader M5s Giuseppe Conte, con Draghi “ho parlato della riforma Cartabia e anche lui sul passaggio e sul ritorno da magistratura a politica ha dei forti dubbi, quindi su questo punto ci ritroviamo”.

Il vice presidente della commissione Giustizia del Senato, Albero Balboni (Fdi), interpellato da Askanews, va dritto al punto e chiede di accelerare i tempi per la riforma del Csm partendo dalle proposte di legge già presentate da diversi partiti, tra cui anche quelle di Fratelli d’Italia. “E’ compito del Parlamento fare le riforme. Io ho invece la sensazione che sulla riforma del Consiglio superiore della magistratura il governo stia prendendo tempo e voglia aspettare l’esito del referendum. E sarebbe un contro senso visto che il referendum è abrogativo e un taglia e incuci non ha senso. Sarebbe l’ennesimo escamotage del governo. Altro che ‘centralità’ del Parlamento”.

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“Si parla di centralità del Parlamento. Sarebbe davvero paradossale se non fosse il Parlamento a essere messo in condizione di fare il prorpio lavoro. La funzione della politica è prendere decisioni”, prosegue Balboni. C’è una necessita – sottolinea il senatore di Fdi – ed è quella di intervenire su una materia che ha prodotto molti guasti. In nessun altro Paese occidentale – aggiunge – è avvenuto quanto è successo in Italia nel settore della giustizia. “Lo scandalo Palamara è la prova di una degenerazione che c’èra già prima”. E quindi? “Occorre agire”.

Non siete soli. Anche altre forze politiche invitano ad accelerare i tempi sulla riforma del Csm. “Fratelli d’Italia – osserva Balboni – ritiene che la proposta del sorteggio per il rinnovo del Csm sarebbe risolutiva e assolutamente democratica. Voglio citare anche Montesquieu secondo il quale ‘l’elezione è delle oligarchie” mentre “il sorteggio è delle democrazie” perché garantisce a tutti la possibilità di concorrere. “Pare – sottolinea Balboni – che la ‘canonizzazione’ di Mattarella così come avviene con il Papa sia un modo per alcuni di vedere solo quello che più fa piacere in quel messaggio e ignorando tutto il resto” con il rischio che possa venire ‘banalizzato’.

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