Draghi: se il quadro peggiorasse la Bce risponderà prontamente

Draghi: se il quadro peggiorasse la Bce risponderà prontamente
Mario Draghi
27 marzo 2019

Nuovi segnali “accomodanti” sulla politica monetaria dal presidente della Bce Mario Draghi, dopo le correzioni di rotta operate in questa direzione a inizio mese dall’istituzione. I rischi sulle prospettive economiche restano orientati al ribasso “sono aumentati e l’incertezza resta alta”. In questo quadro nell’area euro “resta necessaria una politica monetaria accomodante” e al tempo stesso serve “prontezza nel rispondere a rischi futuri, ove le prospettive di medio termine dovessero continuare e deteriorarsi significativamente”, ha affermato intervenendo alla conferenza “The ECB and Its Watchers”. “In questo caso – ha avvertito Draghi – la Bce adotterà tutte le misure che saranno necessarie e proporzionate a raggiungere i suoi obiettivi” di stabilità dei prezzi. E “non ci mancano gli strumenti per svolgere i nostri compiti”, ha sottolineato.

Dopo i rallentamenti dell’economia già visto sul finale di 2018, “ora stiamo assistendo a un deterioramento più persistente della domanda esterna. Tuttavia – ha notato Draghi – una dinamica più moderata non prelude per forza a un crollo”. “La questione chiave – ha detto – sarà vedere se, con la politica monetaria che continuerà a fornire sostegno, la domanda interna rimarrà resiliente come appare oggi”. Su questo un elemento chiave è rappresentato dal mercato del lavoro, che finora nell’Unione valutaria ha mostrato una tenuta al rallentamento della domanda esterna e dell’economia. “I dati attuali suggeriscono che la domanda esterna non si è ancora riverberata su quella interna. Ma i rischi sono aumentati negli ultimi mesi – ha proseguito il numero uno della Bce – e l’incertezza resta elevata. Questo è il motivo per cui le nostre attese di medio termine rimangono orientate a una crescita che tornerà al suo potenziale. Tuttavia i rischi restano orientati al ribasso”.

Guardando alle banche, Draghi ha ha poi annunciato che l’istituzione è pronta a studiare e misure per “mitigare” l’effetto negativo dei tassi di interesse negativi sugli utili. “Continueremo a monitorare come le banche possano mantenere condizioni di utili sane mentre i margini sui tassi di interesse sono compressi. E, se necessario, dovremo riflettere a possibili misure che preservino le implicazioni favorevoli dei tassi di interesse negativi per l’economia, mitigandone gli effetti collaterali, ove ve ne siano. Detto questo – ha notato Draghi – la bassa redditività delle banche non è una conseguenza inevitabile dei tassi negativi”.

Leggi anche:
Il Superbonus è costato 170 miliardi. Upb: pesante eredità su futuro

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti