“In data 26 marzo 2019 il task group Tyhoon avvicenda il task group black cats”. In un momento di particolari tensioni internazionali, con l’incubo terrorismo sempre in agguato, è soprattutto lontano dai confini nazionali che si lavora per garantire all’Italia pace e stabilità. Come in Quwait dove martedì 26 marzo 2019, sulla base aerea di Al Jaber, c’è stato l’avvicendamento tra gli aerei Amx dell’Aeronautica militare che erano qui dal 2016 e gli Eurofighter italiani che subentrano nella lotta all’Isis. È la prima volta che gli Eurofighter, caccia intercettori, vengono impiegati come ricognitori grazie a un pod fotografico. Opereranno in particolare nelle zone desertiche dell’Iraq, dove si annidano le ultime sacche di resistenza del califfato.
L’intelligence segnala i punti di interesse, i piloti italiani li fotografano, le immagini vengono poi passate agli analisti che le processano e le passano alla coalizione che decide se e come intervenire. Il comandante della Squadra aerea dell’Aeronautica Militare, generale Fernando Giancotti. “In una campagna militare comemquella contro il Daesh, un nemico molto ‘volatile’ è importantissimo collocare bene le posizioni degli avversari e questo si fa attraverso l’intelligence – ha detto – il nostro contingente qui in Kuwait ha prodotto delle ricognizioni di qualità che poi sono state precessate dai nostri analisti che hanno dato all’intelligence prodotti di alta qualità e questo c’è stato riconosciuto”. Il lavoro degli italiani in Quwait è molto apprezzato dalla coalizione internazionale a guida statuniense ed è fondamentale per la stabilità dell’area, come ha sottolineato in ministro della Difesa, Elisabetta Trenta che ha voluto portare il saluto del governo alle truppe italiane.
“Le missioni internazionali per noi sono uno strumento indispensabile per contribuire alla pace e alla stabilizzazione delle aree intorno all’Italia – ha detto – perché attraverso le missioni e portando pace e stabilizzazione possiamo portare pace e sicurezza anche nel nostro Paese”. Con il 97% di efficienza e disponibilità dei sistemi, 6mila ore di volo e oltre 17mila obiettivi fotografati, la missione degli Amx si chiude con un bilancio di successi che consegna ai piloti e agli specialisti chiamati ora a operare con gli Eurofighter un’eredità importante, come hanno sottolineato i comandanti di gruppo degli Amx e dell’Eurofighter. “6000 ore di volo è un traguardo ragguardevole – ha precisato il comandante del gruppo di volo del task group “Black cats” – alle spalle c’è il lavoro di tanti uomini e tante donne che spesso hanno lavorato incessantemente qua in Kuwait per garantire un elevatissimo rateo d’efficienza”.
“È la prima volta che l’Eurofighter viene impegnato in questo ruolo di ricognizione – ha aggiunto il comandante del gruppo di volo ‘Typhoon’ – l’addestramento in Patria è stato mirato a questo specifico ruolo nelle ultime fasi dell’anno scorso e dell’anno scorso, siamo pronti a operare e a fare bene come hanno fatto i colleghi dei ‘Black cats. L’impegno italiano in Kuwait è iniziato nel 2014 ed è strutturato prevalentemente su tre basi aeree. Come ha precisato il comandante della Task Force Air Kuwait, colonnello Mario Martorano. “La Task force Air Kuwait è strutturata su tre task goup – ha spiegato – l’Araba fenice, strutturata sul velivolo Mq9 Predator (a pilotaggio remoto), i Black Cats ora avvicendato dai Typhoon al Al Jaber su velivolo Eurofighter e dal task group Breus su Kc767-A (per il rifornimento in volo degli aerei italiani e di tutta la coalizione)”.