È morto Alfredo Biondi, più volte ministro e già vicepresidente della Camera

È morto Alfredo Biondi, più volte ministro e già vicepresidente della Camera
Alfredo Biondi
24 giugno 2020

È morto Alfredo Biondi, più volte ministro e già vicepresidente della Camera, decano dei liberali italiani. La scomparsa è stata annunciata dal deputato di Forza Italia Roberto Cassinelli: “Il vecchio leone ci ha lasciati. Dopo 92 anni spesi al servizio del Paese, dell’idea liberale e della sua famiglia, questa notte è scomparso Alfredo Biondi. Se ne va l’ultimo dei grandi liberali, il baluardo di una generazione che cambiò l’Italia strappandola alla dittatura e portandola sulla via della democrazia e del progresso sociale ed economico”. Parlamentare dal 1968 al 1972 e poi dal 1979 al 2008, ha ricoperto la carica di ministro per le Politiche comunitarie, poi dell’Ambiente e, nel primo governo Berlusconi (1994-95) quello di ministro della Giustizia. Vicepresidente della Camera dal 1996 al 2001. Segretario del partito liberale dal 1986 fino allo scioglimento nel 1994 , per poi aderire a Forza Italia e al Pdl. Nel 2011 ritorna alla casa madre, il suo Partito liberale.

IL CORDOGLIO

“Oggi piango la scomparsa del grande amico, prima che del politico Alfredo Biondi. Un autentico liberale, che dopo un brillante percorso ai vertici del Partito Liberale, ha aderito sin dalla sua nascita a Forza Italia, condividendone lo spirito e portandovi il suo bagaglio di idee, valori e l’autorevolezza che lo ha sempre contraddistinto”. Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi su Facebook. “L’ho voluto alla guida del ministero della Giustizia dove svolse coraggiose battaglie di matrice garantista; negli anni non ho mai smesso di confrontarmi con lui sui temi di attualità e in particolare sulle anomalie del sistema giudiziario italiano. Alla luce delle recenti notizie di cronaca, le sue idee in fatto di diritti e di giustizia appaiono ancora attualissime. Mancherà molto a me e a tutta la comunità di Forza Italia che lui stesso ha contribuito a far nascere. Ciao Alfredo”.

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“Con la morte di Alfredo Biondi, se ne va uno degli ultimi grandi liberali, un combattente nato che ha speso la sua lunga carriera politica a difesa delle istituzioni e della democrazia”. Così il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci sulla scomparsa a 92 anni dell’esponente del Pli.

“Apprendo con dolore la notizia della scomparsa di Alfredo Biondi, un amico che mi ha accompagnato in molte vicende politiche. Con Alfredo Biondi viene a mancare un esponente della migliore tradizione del liberalismo italiano. Fu protagonista della vita politica italiana e insigne avvocato, garantista che si è sempre battuto per la giustizia giusta, uomo delle istituzioni, animato da spirito di dedizione allo Stato, di elevata caratura morale e virtù civili, di grande umanità e di eccezionale temperamento che tutti ricordano. Abbiamo molti motivi per dire grazie a Alfredo Biondi e per essere profondamente tristi per la sua scomparsa”. E` quanto dichiara Gregorio Fontana, deputato di Forza Italia e Questore della Camera.

“Ricordo Alfredo Biondi nei suoi tanti ruoli, ma in particolare da vicepresidente della Camera, sempre attento, ironico, arguto e puntuale. Un vero liberale, apprezzato in maniera trasversale”. Lo ha dichiarato il presidente di Italia viva e vicepresidente della Camera, Ettore Rosato. “Oggi ci ha lasciato a 92 anni, un pensiero e un cordoglio va a lui e alla sua famiglia”, ha aggiunto.

“Sono molto commosso per la scomparsa dell’indimenticabile Alfredo Biondi che ho avuto l’onore di conoscere ed apprezzare come vice presidente della Camera dei Deputati durante i 5 anni del mio mandato. Alfredo è stato un grande signore, un vero liberale, un politico coerente e un grandissimo avvocato. Spero che il Parlamento lo ricordi come merita”. Lo ha dichiarato in una nota Pier Ferdinando Casini.

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“Apprendiamo con immensa tristezza la notizia della scomparsa di Alfredo Biondi, politico di spessore, uomo di cultura, avvocato con giganti qualità. La famiglia di Forza Italia perde un suo padre nobile, il Paese perde un grande liberale, uno degli ultimi. Cordoglio da parte del Gruppo Forza Italia della Camera dei deputati, che si unisce al dolore della famiglia e dei suoi cari”. Lo ha affermato in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera.

“Desidero esprimere profondo cordoglio per la scomparsa di Alfredo Biondi, storico esponente liberale del nostro Paese. Avvocato, più volte ministro, vicepresidente della Camera, Senatore e Deputato, spese gran parte della sua vita al servizio del Paese, contribuendo alla sua crescita sociale ed economica. Ai familiari esprimo la mia vicinanza”. Lo ha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati.

“Siamo vicini alla famiglia di Alfredo Biondi in questo momento di grande dolore. Con la sua scomparsa perdiamo tutti un grande esponente liberale e un fiero rappresentante delle istituzioni”. Lo dichiara Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia.

“Principe del foro e autentico liberale, Alfredo Biondi ha contribuito, negli anni in cui il confronto tra politica e magistratura era particolarmente aspro, a rafforzare la causa garantista. Il decreto che portava il suo nome intervenne in un momento storico in cui la carcerazione preventiva era il timbro della conduzione delle inchieste. Uscirono dalle carceri circa 2700 detenuti. Quando il provvedimento cadde, perché non approvato in Parlamento, ne rientrarono appena una cinquantina, a testimonianza della necessità di quell’intervento”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia ed ex presidente del Senato Renato Schifani, dopo la notizia della scomparsa di Alfredo Biondi. “La classe dirigente alla quale Biondi apparteneva – ricorda – lottò contro un giustizialismo a senso unico che vedeva in Berlusconi il bersaglio privilegiato. Io stesso firmai, assumendomene la piena responsabilità, un lodo che, sebbene annullato dalla Corte, riproporrei di nuovo, convinto come sono della sua fondatezza. Abbiamo difeso Berlusconi da attacchi figli di un indecente uso politico della giustizia. Oggi le vicende del caso Palamara, con tutto ciò che sta affiorando, stanno dando ragione a Berlusconi e ai coraggiosi dirigenti dell`epoca che lo hanno difeso”, conclude.

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“La morte di Alfredo Biondi ci ricorda che in Italia a Via Arenula sono anche passati – e troppo a breve restati – Ministri con un`idea alta della giustizia e del diritto e con una cultura della giurisdizione, del processo e delle garanzie diversa da quella incivile e talebana di Alfonso Bonafede. La ragione per cui sulla sua figura è caduto il maggiore discredito – cioè il tentativo fallito di limitare un uso improprio della custodia cautelare – è uno dei meriti che l`Italia dovrebbe riconoscergli, ma non gli riconoscerà”. Lo dichiara Carmelo Palma, della Direzione di +Europa.

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