Fi contro autobiografia Sarkozy: insulti gratuiti contro Berlusconi

Fi contro autobiografia Sarkozy: insulti gratuiti contro Berlusconi
Sivio Berlusconi, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy
22 agosto 2023

Forza Italia si scaglia contro l’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, per alcuni racconti su Silvio Berlusconi contenuti nel suo libro, in uscita oggi, dal titolo ‘Le temps des combats’ (Il tempo delle battaglie). In particolare, l’ex inquilino dell’Eliseo, fa riferimento a vicende relative al vertice G20 di Cannes del 2011, lo stesso in cui lui e Angela Merkel si scambiarono la famosa risatina. Sarkozy riferisce che lui e la Cancelliera decisero di “convocare” l’allora premier italiano per chiedergli di dimettersi “per salvare la terza economia dell`eurozona”. Tra le altre cose, come si legge nelle anticipazioni riportate dal Corriere della Sera, l’ex presidente francese dice che “Berlusconi stava diventando la caricatura di se stesso. L`imprenditore brillante, l`uomo politico dall`energia indomabile, non era più che un lontano ricordo”, ma anche che per alleggerire il clima aveva pronunciato “battute fuori luogo” oltre ad altre dichiarazioni “deliranti” sul debito italiano.

 

Le reazioni

 

A prendere le difese del fondatore di Forza Italia è il capogruppo al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello. “Gli insulti gratuiti che il condannato per corruzione Sarkozy rivolge nel suo libro al presidente Berlusconi lasciano davvero il tempo che trovano”, spiega. Per Martusciello “sono scritti da chi ha vissuto una parabola discendente fino a scomparire del tutto, ed ora con il libro punta a sbarcare il lunario”. “Sarkozy non è nulla, non ha lasciato nessun segno nella storia del suo Paese, né è stato capace di far sopravvivere il suo partito. La storia ha dato ragione alle idee anche in materia di economia di Berlusconi che, pur nella crisi congiunturale di quegli anni, aveva visto giusto”, insiste Martusciello.

A schierarsi contro l’ex inquilino dell’Eliseo anche Tullio Ferrante, sottosegretario al Mit ma anche deputato vicinissimo a Marta Fascina. “Sarkozy, bocciato e mai più amato dagli elettori francesi, andato in disgrazia in patria ormai da anni e con qualche problemino giudiziario di non poco conto, dovrebbe ben sapere – afferma – che il presidente Silvio Berlusconi, in quegli anni, fu vittima di una persecuzione giudiziaria e mediatica senza precedenti”. “Va chiarito – dice ancora Ferrante – che le sue dimissioni non furono dettate dai poco diplomatici ed eleganti sorrisini suoi e della cancelliera Merkel o da presunte opere di convincimento dagli stessi esercitate, ma da un gesto di concordia nazionale che Silvio Berlusconi fu costretto a fare a fronte di un ampio blocco istituzionale, politico, economico/finanziario, mediatico che, non avendolo sconfitto nelle urne, provò a farlo con una manovra spericolata, aiutato da pericolosi speculatori con la minatoria leva dello spread, che si concluse con un poco onorevole governo tecnico”.

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Rotondi

 

A prendere posizione è anche l’ex ministro, ora deputato eletto nelle fila di Fdi, Gianfranco Rotondi. “Nelle memorie di Sarkozy – sottolinea – arriva la certificazione della interferenza di altri Paesi europei nello svolgimento della politica italiana. Sarkozy in questo caso è reo confesso, di circostanze che ben conoscevamo”. A suo giudizio “l`ex presidente francese trascura solo di confessare uno dei principali motivi dell`attacco a Berlusconi e al suo governo. In quel periodo il nostro governo varò un decreto cosiddetto `salvabanche`, che in realtà salvava i risparmiatori in caso di default delle banche italiane. Il governo inglese chiese riservatamente che il nostro decreto fosse emanato dopo uno analogo del governo britannico, per un fatto di prestigio. E così fu. Germania e Francia venivano costrette ad analoga azione, ma erano consapevoli del fatto che Berlusconi non rischiava nulla, perché il sistema bancario italiano era abbastanza sano, mentre ad esempio quello tedesco presentava inquietanti criticità. Da quel momento Merkel e Sarkozy divennero delle belve con Berlusconi. Se vogliamo ricostruire quegli anni, possiamo farlo, ma in modo completo”, conclude.

 

Tripodi

 

 “Ci sono leader che rimangono nella storia, altri di cui si dimentica a volte persino il nome – dichiara Maria Tripodi, sottosegretario agli Esteri -. Il signor Sarkozy, che certo non rimarrà negli annali, ed è probabilmente in cerca di gloria postuma, riscrive gli eventi in maniera grossolana e approssimativa, al limite dell`insulto, inchiostrando pagine di ricostruzioni false”. “Silvio Berlusconi – aggiunge – è stato un leader carismatico, un grande presidente del Consiglio, un imprenditore lungimirante, intuitivo, ha agito negli interessi del Paese e la storia lo assegna tra i grandi. Di lui sopravvivono forti le idee, le riforme, un`idea di Paese che ancora oggi è rivoluzionaria e punto di riferimento e che noi di Forza Italia stiamo portando avanti con determinazione e orgoglio. Le sue dimissioni furono un gesto di grande responsabilità nazionale, nessuno, né tantomeno il signor Sarkozy avrebbe mai potuto costringerlo”, conclude.

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Ronzulli

 

“Da che pulpito arriva la predica – dichiara invece la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli -. Viene da domandarsi quanto spazio della sua autobiografia Sarkozy avrà dedicato alle beghe giudiziarie che lo riguardano tuttora. Invece di denigrare e offendere un grande leader come il presidente Berlusconi, che oggi non è più fra noi e neanche può difendersi, l`ex presidente francese, evidentemente affetto da una mania di grandezza e autocelebrazione, a dir vero ingiustificate, pensi alla gravità delle sue affermazioni”.

“Perché nel suo libro – aggiunge Ronzulli – ammette, nero su bianco, che la caduta del governo Berlusconi fu il risultato di un complotto internazionale contro l`Italia e gli italiani, di cui egli fu protagonista per sua stessa ammissione, con ben note complicità nel nostro Paese, anche di alto livello. Una vicenda che addolorò molto il presidente, che lo segnò profondamente, come abbiamo avuto modo di vedere tutti noi che vivevamo al suo fianco ogni giorno. Un ex presidente francese che si assume la responsabilità di un`inquietante intromissione nella vita politica di un altro importante Paese, come l`Italia, non è cosa che può restare sotto silenzio. Prima di dare lezioni, Sarkozy si preoccupi di guardare a come egli avesse o meno onorato, le istituzioni, non solo francesi” conclude Ronzulli.

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Gasparri

 

Infine, il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “Leggo alcune ricostruzioni su quello che fu un attentato alla democrazia che colpì l’Italia. C’è da dire che Berlusconi rispetto a Sarkozy ha saputo resistere sulla scena più a lungo, molto più apprezzato e rispettato. Sarkozy riversa in questi suoi scritti il livore di un politico fallito, sconfitto sul piano del consenso e sul piano morale. Con queste sue ricostruzioni – aggiunge Gasparri – conferma il suo scarso valore. Aveva illuso tanti, è un fallito clamoroso. Anche sotto il profilo morale. Rimandiamo al mittente le sue considerazioni e prendiamo atto delle manovre che lo squalificano ancora di più. I moderati europei meritano di meglio”. 

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