Fine vita, il Veneto dice no al suicidio assistito. Centrodestra si spacca

Fine vita, il Veneto dice no al suicidio assistito. Centrodestra si spacca
Sede del Consiglio regionale Veneto
16 gennaio 2024

E’ stata sostanzialmente bocciata la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito, affrontata oggi in un lungo dibattito dal Consiglio regionale del Veneto. Ai 22 voti contrari si sommano i 3 astenuti che valgono anch’essi come un no. Quindi 25 no ed altrettanti voti a favore. C’è stata anche un’assenza. Erano in votazione 5 articoli.

Quando è stato bocciato il secondo, ill presidente del Consiglio, Roberto Ciambetti, ha proposto il rinvio in commissione, trattandosi, come ha spiegato, di “un articolo fondamentale. Il centrodestra si è presentato al voto spaccato: con Fdi e Fi contrari, il presidente Luca Zaia e parte della Lega favorevoli, un’altra parte dello stesso Carroccio ha votato contro o si è astenuta. Un’astensione anche nel Pd.

La proposta di legge prevedeva che le aziende sanitarie garantivano tempi e modi omogenei per la valutazione delle richieste di suicidio medicalmente assistito. Sullo sfondo, la sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale che definisce le quattro condizioni da rispettare per il via libera al suicidio medicalmente assistito. E dunque, il richiedente deve avere una patologia irreversibile. La malattia deve essere fonte di sofferenze intollerabili. La persona deve essere tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitali. E deve essere pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli.

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