Forza Italia riparte da Tajani, nuova stagione all’insegna del Ppe

Forza Italia riparte da Tajani, nuova stagione all’insegna del Ppe
Antonio Tajani
15 luglio 2023

Dopo 30 anni con la guida di Silvio Berlusconi, si apre oggi la nuova fase di Forza Italia, che da qui alle Europee del 2023 dovrà dimostrare – innanzitutto a se stessa – di poter andare avanti senza il fondatore e leader indiscusso. Lo farà garantendo la continuità col “padre” e con la famiglia del Ppe, e affidandosi ad Antonio Tajani, indicato come “traghettatore” fino al congresso dal documento che domani saranno chiamati a votare i 213 delegati azzurri.

 

Primo test dell’unità del partito

Un testo elaborato nell’Ufficio di presidenza del partito, e già discusso con i gruppi parlamentari. Una procedura che dovrebbe favorire l’unanimità nel voto di oggi, primo test dell’unità del partito al di là delle dichiarazioni di rito. Del resto al momento un’alternativa non c’è, e semmai potrà concretizzarsi solo al Congresso, che Tajani ha previsto in primavera, prima delle Europee. Le voci più critiche, dall’ex capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo, a Giorgio Mulè, alla presidente dei senatori Licia Ronzulli, per ora assecondano il percorso: “Il presidente pro tempore non può che essere Antonio Tajani, per storia, autorevolezza, esperienza e competenza”, dice Ronzulli che però sottolinea come dopo la scomparsa di Berlusconi “ci deve essere la squadra”.

 

L’unico sfidante s’è chiamato fuori

Per ora dunque il percorso è questo: l’unico nome circolato per “sfidare” Tajani, quello di Renato Schifani, si è chiamato fuori da solo: “Non ci sono alternative ad Antonio”, ha detto nei giorni scorsi il governatore siciliano. E chissà se da qui al congresso emergerà una figura che possa contendere la leadership azzurra al vicepremier: “Difficile, a meno che i sondaggi non precipitassero. Allora potrebbe cambiare tutto”. Forse anche per questo Tajani chiama allo scoperto i critici: “Chi la pensa in maniera difforme lo dica apertamente”, ha detto nei giorni scorsi, invitando ad eventuali candidature contrapposte: “Confrontiamoci non ho nulla da temere”. Ma intanto oggi non dovrebbero esserci sorprese. Il Consiglio – a porte chiuse fino a che non si sarà votato, per evitare il rischio di contestazioni sulla regolarità del voto – si aprirà con un video ricordo di Silvio Berlusconi, e per ricordarne “il ruolo insostituibile come punto di riferimento e leader di Forza Italia” sarà modificato lo statuto del partito.

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Presente Manfred Weber

Poi sarà illustrato il documento programmatico, e i 213 delegati procederanno al voto. Solo a quel punto ai giornalisti sarà consentito entrare in sala, per ascoltare il discorso del nuovo eletto e a seguire quello di Manfred Weber, presidente del Ppe, che suggellerà ancora una volta il suo sostegno a Fi con la presenza di persona al Consiglio. Proprio sulla collocazione europea Fi sta caratterizzando da tempo la sua identità, “in continuità con Berlusconi”: nel documento si ribadisce infatti che “Forza Italia ha un ruolo insostituibile nella politica italiana: quello di affermare e tradurre in azione politica i grandi principi liberali, cristiani, garantisti, europeisti, atlantici, che costituiscono la nostra identità e che solo Forza Italia rappresenta in modo organico e coerente”.

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