E’ partito alle 17.30 da Piazza Marina il corteo del Gay Pride, la coloratissima parata che attraversera’ l’intero centro citta’ di Palermo. Il serpentone, accompagnato da dieci carri allestiti per l’occasione ha attraversato Corso Vittorio Emanuele, via Roma, piazza Sturzo, via Turati e via Ruggero Settimo, per concludersi a Piazza Verdi, davanti il Teatro Massimo. Per la sesta volta dal 2010 infatti, Palermo ospita quella che non e’ considerata solo una marcia dell’orgoglio omosessuale, ma anche un’occasione per ribadire e rivendicare alcuni diritti ancora non riconosciuti. “Il Pride palermitano – cita il documento politico 2015 del Coordinamento Palermo Pride – e’ uno spazio pubblico, un luogo di incontri e di istanze differenti dove trovano spazio la precarieta’ del lavoro, il riconoscimento delle identita’ e delle differenze, la liberta’ di espressione, di circolazione ma anche la possibilita’ di creare diversi modelli familiari”.
Per quest’anno, i sostenitori dell’iniziativa hanno scelto come tema “Spazi pubblici/Spazi di Rivolta”, un vero e proprio percorso a tappe che, seguendo tre percorsi diversi ma che si alimentano l’un l’altro, ha come obiettivo finale la parata di questo pomeriggio. Nei giorni scorsi infatti sono state molte le iniziative in diversi luoghi della citta’ sul tema dell’omofobia, del transgenderismo, della liberta’ di espressione e sull’educazione all’affettivitá, con mostre, seminari e dibattiti. Per gli organizzatori hanno partecipato alla manifestazione “almeno 50 mila persone, un grande successo”. Alla testa del corteo un grande striscione “Palermo Pride 2015. Spazi pubblci/Spazi di rivolta”, sostenuto, tra gli altri, dal sindaco Leoluca Orlando. Al corteo si e’ poi aggiunto il presidente della Regione Rosario Crocetta. Si e’ fatto vedere anche il missionario laico Biagio Conte, fondatore della Missione Speranza e carita’ che da mesi gira le strade della citta’ con una croce di legno in spalla. Sul petto un piccolo cartello con la scritta: “Fratelli e sorelle siete preziosi, siete dono di Dio. Non piu’ odio e rancori ma costruttori di pace”.
