Gela, 23 km di acquedotto “fai da te” voluto dai residenti

29 marzo 2016

Parte a Gela un “acquedotto fai da te” tra iniziative private e polemiche pubbliche. Un migliaio di famiglie, con residenza permanente o stagionale, nelle zone balneari non urbanizzate di contrada Piano Marina e Manfria, hanno deciso di non aspettare più l’intervento pubblico per dotare le loro zone di rete idrica e si sono riunite in consorzio, incaricando un’azienda privata, la “Divina Acquedotti srl” di Riesi, di costruire e gestire per 30 anni, in project financing, la condotta primaria e secondaria. Ottenute le autorizzazioni, la ditta ha avviato i lavori di posa in opera dei 23 km di acquedotto, utilizzando un proprio investimento che ammonta a un milione e ottocentomila euro. Vi lavorano 14 persone e, grazie a un sistema che non prevede scavi in superficie ma interventi sotterranei con una “talpa” meccanica, l’opera sarà completata entro l’inizio della stagione estiva. A Piano Marina viene erogata già l’acqua. Il comune di Gela, tramite il sindaco ex Cinquestelle Domenico Messinese, ha salutato con favore l’opera, che è stata presentata oggi ai cronisti nel corso di una conferenza stampa in municipio. Ma l’iniziativa ha anche sollevato dubbi sulla convenienza per gli utenti e polemiche perché per le reti idrica e fognaria di Manfria, secondo il consigliere comunale del Pd Salvatore Gallo, che ha chiesto la convocazione dell’aula, esisterebbero somme pubbliche già impegnate pari a 5 milioni e 650 mila euro. Le “nuove iniziative privatistiche – scrive, Gallo – avrebbero indotto l’amministrazione attuale e gli enti interessati a rinunciare di fatto alle somme decretate, con conseguente danno erariale”.

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