Grasso ci crede: Leu può convincere gli indecisi

Grasso ci crede: Leu può convincere gli indecisi
Il parlamentare di Liberi e Uguali, Pietro Grasso
2 febbraio 2018

Battaglia per un lavoro che possa dare un futuro, guerra a quella che definisce “mafia tax”, impegno per il Mezzogiorno d’Italia e, soprattutto, consapevolezza di poter convincere quegli elettori che pensano di astenersi dal voto del 4 marzo. Sono questi i temi su cui si è espresso oggi da Napoli Pietro Grasso, presidente in carica del Senato e leader di Liberi e Uguali. Prima un incontro veloce con i lavoratori della Coop di via Arenaccia (che con altri colleghi, in tutto cento unità, rischiano il posto di lavoro), poi una sosta in via Capodimonte dove ha incontrato Toni Nocchetti di “Tutti a scuola” che si batte per i disabili, candidato al Senato. Infine l’incontro pubblico al Teatro Sannazzaro, in via Chiaia, dove tanta gente lo aspettava. Con lui Mario Coppeto (consigliere comunale di Napoli di ‘Sinistra in Comune’ e candidato in collegio uninominale), Arturo Scotto (deputato uscente e capolista del collegio di Napoli città), Peppe De Cristofaro (capolista del plurinominale Campania 2 al Senato). “Crediamo di poter dare credibilità e fiducia – ha detto Grasso a margine dell’incontro con i sostenitori di Liberi e Uguali – crediamo di convincere quelli che si astengono e, così, rinunciano a un loro diritto”.

L’impegno della nuova formazione politica di sinistra è quindi, soprattutto, la battaglia contro “l’indifferenza e la rassegnazione che non aiutano la soluzione dei problemi” a cui contrapporre “la partecipazione, specialmente dei giovani che sembra si disinteressino della politica”. Di qui l’impegno a “far sì che la politica sia con la P maiuscola” perché il punto è che “gli uomini devono essere credibili e affidabili”. Grasso ha insistito anche sulla necessità di riportare il Sud al centro della campagna elettorale. “Si parla di tutt’altro. Ma noi siamo qui per accendere i riflettori sul Mezzogiorno, c’è bisogno di investimenti, dovremmo applicare quella che è la clausola Ciampi, secondo la quale il 45% degli investimenti pubblici o delle aziende pubbliche con capitale pubblico possano investire al sud dove c’è bisogno di risorse per rilanciare la crescita e lo sviluppo”.

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