Il Coronavirus non dà tregua. E c’è pure chi parla chi complotto

Il Coronavirus non dà tregua. E c’è pure chi parla chi complotto
22 marzo 2020

Non sappiamo se si tratti solo di un’illazione l’ipotesi di complotto legata al coronavirus, scaturita dalla mentalità tipica degli italiani, come sostiene qualche giornalista, il quale afferma che gli italiani, per spirito giocoso, tendono a formulare idee fantasiose. Tale ipotesi sarebbe frutto di una mentalità “all’amatriciana”, del tipo “pasta all’amatriciana”, che  piace tanto agli italiani. In merito, riteniamo che potrebbe essere un’ipotesi da non scartare, o meglio di cui parlare. E’ vero che gli italiani sono ritenuti sognatori ed artisti per intrinseca natura, tuttavia non si può negare che siano anche ottimi filosofi e pensatori, osservatori della realtà, scrupolosi e attenti: è proprio per questo che nutrono legittimi dubbi circa ciò che accade intorno a loro. I contagiati dal coronavirus aumentano, al di là dell’ottimismo e del pessimismo, ed aumentano i morti. E’ vero che si guarisce nella maggior parte dei casi, ma è poco, troppo poco per poter definire l’infezione una normale influenza. E’ necessario non creare allarmismi che potrebbero bloccare la vita della popolazione e, conseguentemente, la vita economica. 

Milano non deve fermarsi, visto che è il motore dell’economia italiana. Tuttavia, si constata che la gente muore a causa del coronavirus. Occorre dire la verità! Non sono pochi coloro i quali nutrono il dubbio che sia stato tutto studiato a tavolino e che sia stato fatto per decimare la popolazione mondiale, ormai divenuta tanta e troppa. Complotto, allora? C’è chi ritiene di sì. Certamente chi comanda il mondo, ossia chi possiede e gestisce il potere economico, saprà come salvarsi. A morire è sempre il popolo, i potenti si salvano. Ma se crollano le borse di tutto il mondo, anche quelle delle nazioni più potenti, che interesse può esserci a porre in essere un complotto, ricorrendo al coronavirus? Se anche l’ intero universo si blocca a causa del coronavirus, allora perché si parla di complotto? C’è chi sostiene che il complotto, perché sia tale, deve sembrare che non lo sia, altrimenti che complotto è.

Le borse è ovvio che debbano crollare, sono crollate anche prima della seconda guerra mondiale. Successivamente, sono tornate alla stabilità. In tutto il mondo devono esserci morti per validare l’idea che sia un’epidemia e non altro. Tale ipotesi resta un’ipotesi e come tutte le ipotesi è confutabile dai fatti concreti. Noi la riportiamo per dovere di cronaca, giacché non sono pochi coloro che la sostengono. Essi vedono che i morti aumentano e che il virus sta raggiungendo altre nazioni e ne sono meravigliati, considerato che siamo nel 2020 e che epidemie del genere dovrebbero essere contrastate già prima del loro diffondersi. Noi parliamo di tale ipotesi, in quanto fautori di un giornalismo democratico, che vuole far conoscere il parere non solo degli addetti ai lavori, ma anche i timori di tanti cittadini italiani, che non fanno testo perché di essi non si parla.

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