Il M5S boccia il mutuo di Crocetta. “Le imprese vanno pagate ma non dai cittadini”. La ricetta dei grillini

13 marzo 2014

“Si finisca di mettere le mani in tasca ai siciliani che vivono di miseri stipendi o magrissime pensioni, si cerchino coperture aggiuntive alle tasse, in caso contrario faremo le barricate in aula e porteremo imprenditori e cittadini in piazza”. I grillini sono pronti a fare una battaglia contro il mutuo trentennale per dare liquidità alle casse della Regione per pagare le imprese, “a meno che il governo – affermano i deputati M5S all’Ars – non smonti l’attuale impalcatura del ddl, che com’è strutturato finirà per essere un’ulteriore palla al piede per le prossime. generazioni, che pagheranno aliquote Irpef ed Irap innalzate al massimo per i prossimi 30 anni”. In altre parole, per i pentastellati “le imprese vanno pagate, ma non sono certo i cittadini che devono scontare sulla loro pelle politiche sbagliate, con debiti che trasmetteranno addirittura ai loro figli”. E ribadiscono, il “no” al disegno di legge sui pagamenti dell’amministrazione, in mancanza di un dietrofront di Crocetta. Una ricetta, tuttavia, la danno.

Propongono una serie di correttivi che vanno dalle transazioni con i creditori per ridurre il debito (come avvenuto in Lombardia), alla compensazione delle aliquote fiscali con agevolazioni alle imprese, fino al piatto forte del taglio delle pensioni e degli stipendi d’oro della Regione e dell’Ars, cosa su cui i deputati non ammettono deroghe”. “Sulla questione – dicono i deputati – abbiamo fatto uno studio approfondito e abbiamo calcolato che si potrebbe arrivare ad un notevole risparmio annuo facendo un’opera di equità sociale. Ci sono pensioni e stipendi che vanno oltre i 200 mila euro l’anno. Cosa che è intollerabile, oltre che vergognosa”.

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