Il ritorno in Tv. Berlusconi insiste: “Una sentenza mostruosa”

19 aprile 2014

Erano 14 mesi che mancava dagli schermi. L’intervista al Tg5 segnala che oggi inizia ufficialmente la campagna elettorale per Forza Italia. Per l’occasione torna la tradizionale location con la scrivania laccata bianca, la libreria subito dietro dello stesso colore, le foto di famiglia in cornici d’argento. Berlusconi torna alla carica. E ribadisce quanto affermato nel corso della conferenza stampa di presentazione delle liste elettorali per le Europee sulla condanna ai servizi sociali per il caso Mediaset e sull’atteggiamento da tenere nei confronti dell’Europa “a trazione tedesca”. E’ una competizione questa delle Europee, alla quale, dopo 20 anni di lotta politica, non potrà partecipare. Il leader di Forza Italia inizia proprio dai motivi che lo tengono fuori, per la prima volta dalla discesa in campo nel ’94, dalle liste elettorali. E arrivano su le stoccate alle toghe. Berlusconi si dice “colpito da un’ingiustizia enorme, da una sentenza mostruosa” per un reato di frode fiscale “a me, che probabilmente sono il primo contribuente italiano anche negli ultimi 20 anni”.

E comunque, con la “assoluta fiducia” dell’annullamento da parte della Corte europea dei diritti dell’Uomo. Ma l’affidamento ai servizi sociali, garantisce anche oggi, “non mi ha fatto assolutamente dispiacere, perché ho sempre cercato di aiutare chi ha avuto ed ha bisogno”, anche per aver frequentato residenze per anziani “spesso, accompagnando la mia mamma”. Ricorda, ad ogni modo, che sulla scheda elettorale ci sarà comunque il nome Berlusconi accanto al simbolo FI, il che “garantisce a tutti i moderati che in questa campagna elettorale sarò in campo”. Critico ma “diversamente euroscettico”, Berlusconi parla di “Europa a trazione tedesca” che “ci ha imposto una politica di rigore che ha portato soltanto crisi” e punta a “riscrivere tutti i Trattati europei, alcuni dei quali abbiamo firmato con la pistola alla tempia degli spread”. Anzi, “dell’imbroglio degli spread”. Obiettivo allora è ottenere di “sforare il tetto del 3 per cento e allontanare nel tempo o addirittura cancellare il Fiscal compact”.

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Poi si parla di tasse e, sia pure senza nominarlo, di Matteo Renzi: facile immaginare infatti a chi si riferisca quando dice che “comunque si giri la frittata e si sia capaci di presentare con brio, con slide e con tutto il resto, le misure del governo, non si riesce a evadere da quella che è la ricetta sempiterna della sinistra, e cioè sempre più tasse”. “La riduzione dell’Irap – ha spiegato il Cavaliere – è diventata un fantasma, su cui non si possono fare conti concreti. Non c’è stata alcuna riduzione delle tasse, anzi i governi della sinistra hanno intanto mantenuto l’Imu, la tassa sulla casa che invece noi consideriamo sacra e c’è stato recentemente anche l’aumento dell’imposta sui risparmi privati, sulle rendite finanziarie”. Invece non si parla stavolta di golpe o colpi di Stato. La formula adottata è quella per cui “oggi non siamo più in una democrazia, che significa governo del popolo: se i governi non sono eletti dal popolo non si è più in una democrazia”.

Berlusconi guarda già alle Politiche e rivolge ancora un appello ai moderati italiani “perché pensiamo di arrivare non solo a un ottimo risultato al Parlamento europeo. Dopo le Europee ci saranno, pensiamo non molto più al di là di un anno, un anno e mezzo, le elezioni politiche”. E anche lì “pensiamo, con i moderati, di riportare una grande vittoria con una grande maggioranza in Parlamento, magari – anticipa – senza alleati, per eleggere e sostenere un governo tutto formato da ministri che appartengano a Forza Italia”. (Il Tempo)

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