Intascava tangente, arrestato direttore Agenzia Entrate. In manette anche 3 consulenti di una società

Intascava tangente, arrestato direttore Agenzia Entrate. In manette anche 3 consulenti di una società
11 aprile 2017

E’ stato colto in fragranza di reato mentre intascava una tangente il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Genova, Walter Pardini, arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza con l’accusa di corruzione. In manette, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto del capoluogo ligure, Vittorio Ranieri Miniati, sono finiti anche 3 consulenti di una società di logistica con sede a Napoli. A dare il via alle indagini, secondo quanto riferito dal procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, sarebbe stato il trasferimento anomalo dell’azienda nel capoluogo ligure. Il trasferimento della società, che aveva un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate di Napoli, non sarebbe stato infatti motivato da ragioni economiche.

Secondo l’accusa Pardini avrebbe incassato una tangente da 7.500 euro nell’ambito di una transazione proprio per un contenzioso di un’azienda di logistica con sede a Napoli di cui inspiegabilmente si era occupato direttamente il primo dirigente dell’ufficio dell’agenzia genovese. Gli arresti sono stati eseguiti dalle Fiamme gialle a Recco, in provincia di Genova, al momento della consegna della bustarella. “L’Agenzia -si legge in una nota diffusa dalla direzione regionale della Liguria dell’Agenzia delle Entrate- ha immediatamente adottato la sospensione cautelare dal servizio in attesa del provvedimento dell’autorità giudiziaria a seguito del quale verranno assunte tutte le misure disciplinari, contrattuali e risarcitorie per tutelare l’istituzione e la dignità dei propri dipendenti che operano onestamente e scrupolosamente”. “L’Agenzia delle Entrate -prosegue la nota- offre la massima collaborazione all’autorità giudiziaria per far piena luce sulla vicenda e condanna con risolutezza i comportamenti disonesti, dinanzi al quale -conclude la nota- adotta con fermezza e celerità sanzioni disciplinari espulsive e da anni orienta i propri sistemi di controllo interno nell’individuazione e prevenzione di ogni possibile abuso con particolare riferimento ai potenziali comportamenti fraudolenti”.

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