In Italia 2 bimbi su 10 dormono male, tablet e cellulari tra cause

In Italia 2 bimbi su 10 dormono male, tablet e cellulari tra cause
16 marzo 2017

Non basta dormire le canoniche 9 ore per essere in forma durante la giornata. Oltre alla durata, conta la qualità del sonno. E questo vale tanto più per i bambini: in Italia oggi due su 10 dormono male con conseguenze sulla qualità della loro vita. A riscontrarlo i ricercatori dell’Università di Parma nell’ambito del progetto di educazione alimentare e motoria Giocampus. Lo studio condotto a Parma, che arriva alla vigilia della giornata mondiale del sonno celebrata il 17 marzo, ha evidenziato che il 19% dei bambini (138 su 720) dell’ultimo anno delle scuole elementari di Parma ha una scarsa qualità del sonno. E dietro questo disagio ci sono situazioni e abitudini scorrette: la condivisione del letto o della stanza nel 44,4% dei casi (con possibili interferenze esterne dovute alla presenza di familiari e/o animali domestic ) l’utilizzo del cellulare o del tablet mentre si è a letto (1,4%), la luce accesa parzialmente o del tutto (29,8%), il mangiare o bere (anche caffeina) prima di coricarsi (70,3%), alzarsi per andare in bagno, anche più volte per notte (30,7%).

Ciò può influire sullo stato di salute complessivo dei bambini che talvolta si svegliano stanchi (84%) o rischiamo di addormentarsi sui banchi a metà mattina o nel pomeriggio (73%). “Dalle analisi svolte possiamo dire che i bambini di Parma sono piuttosto in forma, la loro dieta ha una buona aderenza a quella Mediterranea e dormono le ore adeguate di sonno per la loro età. Tuttavia andrebbe migliorata la qualità di questo sonno e, forse, relativamente a questo aspetto sarebbe utile immaginare alcuni interventi di educazione al sonno che si aggiungano a quelli di educazione alimentare e stimolo al movimento che stanno dando risultati interessanti”, ha spiegato la professoressa Francesca Scazzina, responsabile scientifica del progetto. Scazzina in particolare sottolinea che “molti bambini fanno uso di smartphone o tablet prima di dormire. Si potrebbe quindi pensare di intervenire proprio all’interno di Giocampus su queste abitudini, con programmi di educazione al sonno”. Durante l’ultimo World Sleep Day, a marzo 2016, gli esperti avevano già riscontrato come, una delle cause strutturali della cattiva qualità del sonno, fosse il cosiddetto abuso della tecnologia (sempre connessi al cellulare fino a tardi, il tablet portato addirittura a letto, i videogiochi utilizzati fino all’ultimo secondo prima di mettersi a dormire).

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Risultato: nell’ultimo decennio i bambini e ragazzi con problemi legati al corretto dormire sono passati da meno del 10% all’attuale 18-20% (fonte: Centro di Medicina del sonno dell’IRCCS San Raffaele Turro di Milano). Statistiche in linea con i risultati dell’analisi effettuata dal progetto Giocampus. Oltretutto quando questi fenomeni si cronicizzano possono contribuire all’insorgere di obesità, diabete e ipercolesterolemia, ma anche ictus, infarto e depressione. In particolare, una pratica del sonno non adeguata ai bisogni può essere causa per i bambini di deficit nello sviluppo psicofisico e di difficoltà di socializzazione e corretta alimentazione. Di notte infatti si producono alcuni importanti ormoni e si consolida la memoria. Grazie a Giocampus, nel corso di 3 anni di osservazione, la percentuale dei bambini in sovrappeso tra quanti hanno aderito al progetto è scesa dal 15,5% all’11,7% (-25%). Nello stesso arco di tempo il numero di bambini che salta la colazione è sceso dal 22% all’8%, mentre quello di chi guarda la televisione mentre fa colazione è diminuito dal 18% al 9%.

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