Commissione Ue sospende accordo su visti: entrare sarà molto più difficile per russi

Commissione Ue sospende accordo su visti: entrare sarà molto più difficile per russi
6 settembre 2022

Una nuova sanzione europea contro la guerra della Russia di Putin. La Commissione europea ha proposto, oggi a Bruxelles, di sospendere completamente l’accordo dell’Ue con la Russia sull’agevolazione dei visti per i cittadini russi che si recano nell’Unione. La proposta, che colpirà in particolare i visti turistici, dovrà ora essere approvata dai ministri dei paesi membri in Consiglio Ue. “Un paese come la Russia, che sta conducendo una guerra di aggressione, non dovrebbe beneficiare di agevolazioni per i visti fintanto che continua a condurre la sua politica estera distruttiva e l’aggressione militare nei confronti dell’Ucraina, dimostrando un completo disprezzo per l’ordine internazionale basato sulle regole”, afferma la Commissione in una nota. 

L’Esecutivo comunitario ha presentato oggi anche una seconda proposta, sul non riconoscimento dei passaporti russi rilasciati nelle zone occupate dell’Ucraina. Le due proposte fanno seguito all’accordo politico raggiunto dai ministri degli Affari esteri, durante la loro riunione informale del 31 agosto, su un percorso comune e coordinato per il rilascio dei visti per i cittadini russi. “La Russia è responsabile di un’aggressione militare ingiustificata e non provocata nei confronti dell’integrità, della sovranità e dell’indipendenza dell’Ucraina. Non è solo un’aggressione contro l’Ucraina, è anche una minaccia per la nostra sicurezza”; per questo, “i cittadini russi non dovrebbero avere un facile accesso all’Ue” ha affermato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson.

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“Nelle circostanze attuali – ha rilevato – on vi è alcuna base per la fiducia” nei confronti della Russia. “Nessuna base – ha continuato Johansson – per relazioni privilegiate”. Questa sospensione significa che i cittadini russi non godranno più di un accesso privilegiato all’Ue, ad esempio per scopi turistici e di svago. Dovranno affrontare un processo di richiesta del visto più lungo, più costoso (da 35 a 80 euro) e più difficile, nonché maggiori restrizioni per i visti per ingressi multipli. “Sono fiduciosa sul fatto che il Consiglio adotterà questa proposta rapidamente, già questa settimana. Quindi lunedì mattina – ha sottolineato – avremo un nuovo regime comune di visti verso la Russia”. I visti Ue validi per cittadini russi, ha riferito, sono attualmente meno di 1 milione, ma ora anche quelli già concessi potranno essere riesaminati ed eventualmente annullati dagli Stati membri. La Commissione emetterà inoltre, ha annunciato la commissaria, delle “linee guida” per “garantire che tutti agiamo con un approccio comune e coordinato”. Questi orientamenti “saranno adottati dalla Commissione non appena il Consiglio avrà deciso la sospensione dell’accordo di facilitazione dei visti con la Russia”.

Le Linee guida assicureranno, ha spiegato, “la tutela di coloro che devono essere protetti: giornalisti, dissidenti, attivisti per i diritti umani e persone che viaggiano per motivi familiari, ad esempio”. D’altro canto, “gli Stati membri debbono poter rifiutare una domanda di visto per determinate categorie di richiedenti russi che potrebbero costituire una potenziale minaccia per l’ordine pubblico, la sicurezza interna o le relazioni internazionali del paese”. Data l’attuale situazione della sicurezza, i consolati dei paesi Ue in Russia, che tra l’altro hanno subito notevoli riduzioni di personale a seguito delle espulsioni decretate da Mosca, “dovranno verificare attentamente se i richiedenti possono essere considerati una minaccia per la sicurezza di uno qualsiasi degli Stati membri con un livello di controllo maggiore. In questi casi, il visto dovrebbe essere rifiutato”, ha indicato la commissaria.

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Inoltre, gli Stati membri “dovranno dare priorità più bassa ai richiedenti che non hanno un motivo essenziale per viaggiare, in particolare quando lo scopo dichiarato del viaggio è il turismo. Essere un turista nell’Ue non è un diritto fondamentale”, ha concluso Johansson. In pratica, la deadline per i singoli consolati che devono valutare le richieste di visto passa da 10 a 15 giorni, con la possibilità di essere estesa fino a un massimo di 45 giorni nei casi di individui che richiedono controlli più approfonditi. Vengono, inoltre, imposte restrizioni sui visti di ingresso multiplo nell’area Schengen. Infine i richiedenti dovranno presentare una lista di documenti completa, non potendo più beneficiare della lista semplificata prevista dal’accordo sospeso.

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