“L’Alveare che dice sì”, nasce il social per i gruppi d’acquisto

“L’Alveare che dice sì”, nasce il social per i gruppi d’acquisto
19 marzo 2016

E’ una sorta di social network dei gruppi d’acquisto. Un nuovo modo per vendere e comprare alimenti freschi e di qualità grazie a internet e alla sharing economy: è “L’Alveare che dice Sì!”, un progetto presentato a “Fa la Cosa Giusta”, la fiera degli stili di vita sostenibili in programma a Milano dal 18 al 20 marzo. L’Alveare che dice Sì! è una piattaforma online che permette una distribuzione più efficiente dei prodotti locali, come ha spiegato Eugenio Sapora, ceo della start up. “L’innovazione di L’Alveare che dice Sì! non è reinventare la filiera corta ma spingerla a prenderla e dare i mezzi alla filiera corta di diventare virale ed arrivare in ogni quartiere della città. Quali sono i pilastri? La parte tecnologica con internet. La seconda innovazione è la sharing economy applicata alla filiera corta”. Chiunque può aprire il suo alveare, cioé un piccolo mercato temporaneo a chilometro zero. Ideato in Francia, dove sono già presenti 650 alveari, è arrivato a dicembre 2015 in Italia e oggi ne conta già 30 distribuiti su tutto il territorio. Ma come funziona? I produttori locali presenti nel raggio di 250 km si iscrivono al portale e si uniscono in un “Alveare”, mettendo in vendita online i loro prodotti. I consumatori che si registrano sul sito possono acquistare ciò che desiderano presso l Alveare più vicino casa, scegliendo direttamente sulla piattaforma. Si fa la spesa on line e il giorno della distribuzione si va nell’alveare di quartiere per ritirarla direttamente dalle mani dei produttori. “Noi diciamo stringi la mano al produttore: se devi chiedere qualcosa o se sei curioso di sapere come produce, hai il produttore davanti a te”.

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