Le geishe di Kyoto, tra antiche tradizioni e fraintendimenti (video)

Le geishe di Kyoto, tra antiche tradizioni e fraintendimenti (video)
5 novembre 2015

Kyoto, ex capitale imperiale e culla della tradizione del Giappone. Al centro di questa tradizione ci sono le geishe, famose in tutto il mondo, ma il cui ruolo spesso è frainteso anche nel loro stesso paese. Spiega Kikumaru, geisha di Kyoto: “I giapponesi non conoscono veramente il mondo delle geishe, non conoscono bene il nostro ruolo e il nostro mondo”. Diversamente da quanto si crede, le geishe non sono prostitute, il loro ruolo è quello di far divertire i clienti, ma l’intimità è cosa proibita.Cominciano già a 15 anni ad apprendere le arti tradizionali. Ci vogliono 5 anni di studi per diventare una geisha a tutti gli effetti, o “geiko”, come vengono chiamate a Kyoto. “Compito di una geiko è raffigurare un’immagine e rappresentare le arti tradizionali giapponesi, come lo shamisen, la danza tradizionale, il Koto e il flauto”, spiega ancora Kikumaru. Il valore di una geisha non riguarda tuttavia solo il suo talento artistico. Ciò che deve sapere fare prima di tutto è lo “zamochi”, ovvero l’arte di mettere l’ospite a suo agio.Spesso politici di alto livello o uomini d’affari non sanno quanto costa una serata con una geisha, fino a quando non ricevono una fattura mensile da capogiro. Sumi Asahara, autrice di libri sulle geishe: “Il cliente è al centro dell’attenzione. La geisha deve tenerlo a giusta distanza, anticipare i suoi desideri, mentre resta da parte e lo ascolta. Lo zamochi comprende una serie di tecniche per creare la giusta atmosfera e un patto di fiducia con il cliente”. Oggi ci sono circa 500 geishe, guardiane silenziose dell’antica tradizione, che offrono una finestra su un mondo ormai scomparso.

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