Legnini: “Fuga di notizie? Da procura o polizia giudiziaria”

Legnini: “Fuga di notizie? Da procura o polizia giudiziaria”
Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini
22 maggio 2017

Il vice presidente del Csm Giovanni Legnini è d’accordo con il procuratore Nicola Gratteri: la fuga di notizie nell’inchiesta Consip con la pubblicazione della telefonata (non tra gli atti depositati) tra Matteo Renzi e il padre può arrivare dalla procura o dalla polizia giudiziaria. Legnini ospite a “Faccia a Faccia” di Giovanni Minoli, ha ascoltato l’intervista al pm, in cui Gratteri spiegava: “Quando c’è una fuga di notizie arriva dalla procura o dalla polizia giudiziaria e in questo secondo caso c’è una sorta di silenzio-assenso della procura, perché un ufficiale di polizia giudiziaria non mette in gioco la carriera”. E “ha ragione Gratteri, che è un grande magistrato, non sempre sono d’accordo con lui ma in questo caso lo sono”, ha detto Legnini. Altra questione spinosa, la poltrona vacante del capo della procura di Napoli. Minoli ha incalzato: “Come si fa ad avere in un caso come questo la procura di Napoli senza un capo?”. “Arriverà a brevissimo – ha risposto Legnini – il Csm è gravato da un carico di lavoro di eccezionale rilevanza e importanza e sarà disposta la nomina: il 29 e il 30 le audizioni dei tre concorrenti, la settimana succesiva si formulerà la proposta”.

Di certo lo scontro tra procura di Roma e procura di Napoli è sempre più aspro. L’auspicio del vice presidente del Csm è “rientri al più presto e comunque tra i due capi delle procure, tra il facente funzioni di Napoli e il procuratore capo di Roma la collaborazione il coordinamento è pieno”. Che nel caso Consip le intercettazioni tra Renzi e il padre non dovessero essere consegnate ai giornalisti, come dice il pm Gratteri, “mi sembra molto evidente”, ha concordato il vicepresidente del Csm. “Adesso – ha aggiunto Legnini – attendiamo che le indagini penali che la procura di Roma ha avviato si concludano, spero al più presto, e che l’azione disciplinare, di cui sono titolari il ministero della Giustizia e il pg della Cassazione, nel caso se ne ravvedano i presupposti, sia espletata, poi noi ci pronunceremo”. “La nostra vigilanza – ha assicurato il vicepresidente Csm – è molto elevata su questa vicenda”. Renzi, in merito alla vicenda Consip ha sempre parlato di complotto. Ma Legnini ha tagliato corto: “Non posso anticipare i giudizi che, nel caso si dimostrasse il coinvolgimento di uno o più magistrati, dovrà esprimere l’organo consiliare, ma ciò che è certo è che falsificare rapporti, atti giudiziari è molto molto grave”.

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