Attacco alla compagnia petrolifera libica, almeno 8 morti. E Moavero vola a sorpresa da Haftar

Attacco alla compagnia petrolifera libica, almeno 8 morti. E Moavero vola a sorpresa da Haftar
Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi (s)
10 settembre 2018

Un attacco al quartier generale della la compagnia petrolifera libica (Noc) a Tripoli fa vacillare la fragile tregua tra le milizie nella capitale. A sferrare l’offensiva e’ stato un commando di almeno sei uomini armati, che sono stati tutti uccisi dopo aver causato la morte di due guardie di sicurezza e una decina di feriti. L’attacco si e’ concluso dopo alcune ore e non e’ stato ancora rivendicato, ma il governo ha subito accusato l’Isis.

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Intanto il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, e’ arrivato a Bengasi per incontrare il generale Khalifa Haftar, in una visita a sorpresa annunciata solo all’ultimo momento dalla Farnesina con un tweet. Nell’attacco alla Noc (National Oil Corporation), almeno tre kamikaze si sono fatti esplodere all’interno della sede che si trova a meno di 200 metri dall’ufficio del premier libico, Fayez al-Serraj. Una colonna di fumo si e’ alzata dall’edificio, mentre le forze di sicurezza hanno circondato la sede e hanno bloccato le strade limitrofe. Secondo diversi media locali, gli attentatori erano di origine africana. Durante l’attacco alcuni dipendenti sono stati presi in ostaggio, ha riferito dal portavoce della Forza di deterrenza, Ahmed Bin Salem. Una squadra di vigili del fuoco e’ giunta sul posto per spegnere l’incendio causato dalle esplosioni, mentre diverse ambulanze hanno portato i feriti lontano dalla scena dell’attacco.

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Le forze di sicurezza sono riuscite poi ad evacuare la sede della della Noc e la situazione e’ tornata sotto controllo. Si e’ temuto per la sorte del presidente della compagnia, Mustafa Sanalla, che e’ pero’ stato tratto in salvo e ha poi riferito di aver udito due esplosioni. La milizia libica Forza di deterrenza, che opera a Tripoli come un corpo di polizia, ha accusato l’Isis in un comunicato pubblicato sul profilo ufficiale Facebook. Sempre in Libia, ma a Bengasi, e’ arrivato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, per un incontro con Haftar, l’uomo forte della Cirenaica. Un colloquio, ha spiegato la Farnesina, incentrato sul “dialogo politico inclusivo promosso” dall’inviato speciale Onu, Ghassan Salame’, “con tutti gli interlocutori per una Libia unita e stabile”. Obiettivo della missione del ministro, anche la condivisione di obiettivi e finalita’ della conferenza internazionale di novembre.

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La missione di sostegno delle Nazioni Unite nel Paese (Unsmil) ha tenuto domenica a Zawiya una riunione per discutere il consolidamento del cessate il fuoco tra le milizie rivali di Tripoli, raggiunto il 4 settembre dopo 9 giorni di battaglia nella capitale, che hanno causato una sessantina di morti. Tutte le parti si sono impegnate a rispettare la tregua e istituire un meccanismo di monitoraggio e di verifica dell’accordo sul campo, avviando inoltre diversi colloqui sulle misure di sicurezza nella zona della capitale e nei dintorni. Le milizie rivali “si sono impegnate a firmare un documento” che prevede il “riposizionamento dei gruppi armati nelle localita’ stabilite; lo sviluppo di un piano per il ritiro dei gruppi armati dalle posizioni delle istituzioni legittime e dalle infrastrutture fondamentali di Tripoli; l’assegnazione delle funzioni di sicurezza nella capitale alle sole forze armate regolari e alla polizia”.

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