L’Oms: “Coronavirus è una pandemia. Profondamente preoccupati”. Ultimo bollettino in Italia: 10.590 contagiati, 1.045 guariti e 827 morti. Governo stanzia 25 miliardi

11 marzo 2020

​“Abbiamo tenuto conto di tutti gli interessi. Solo pochi giorni fa vi ho chiesto di cambiare le vostre abitudini di vita, la stragrande maggioranza ha risposto in modo straordinario. Quando ho adottato queste misure ero consapevole che si trattava di un primo passo e che non sarebbe stato l’ultimo. Questo è il momento di compiere un passo in più, quello più importante. Disponiamo anche la chiusura di tutte le attività al dettaglio, al di là dei servizi essenziali: chiudiamo negozi, bar, pub, ristoranti, lasciando la possibilità di fare consegne a domicilio. Chiudiamo anche parrucchieri che non consentono le misure di sicurezza”. Sono le 21.40 quando arriva una nuova comunicazione del premier Conte agli italiani, con nuove strette per contrastare il coronavirus. E arriva un nuovo appello ai 60 milioni di italiani: “Tutti insieme possono vincere questa battaglia”.

SERVIZI ESSENZIALI

Dai negozi di generi alimentari a quelli di prodotti per l’igiene personale, dai benzinai ai tabaccai, il Dpcm firmato da Giusepe Conte prevede all’allegato 1 l’lenco di tutti gli esercizi comerciali che potranno restare aperti nonstante la serrata decisa per i prossimi 15 giorni al fine di limitare lqa difusione del Coronavirus.

Ecco l’elenco completo: “Ipermercati, Supermercati, Discount di alimentari, Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari, Commercio al dettaglio di prodotti surgelati, Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici, Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2), Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati, Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4), Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico, Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari, Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici, Farmacie, Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica, Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati, Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale, Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici, Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia, Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini, Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione, Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono, Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici”.

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OMS: E’ PANDEMIA

L’Organizzazione mondiale della sanità ha definito il coronavirus “una pandemia”. “Il Covid-19 può essere definito una pandemia” ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel briefing quotidiano, rilanciato in una serie di tweet. “Non abbiamo mai visto una pandemia di un coronavirus, questa è la prima. Ma non abbiamo mai visto nemmeno una pandemia che può, allo stesso tempo, essere controllata” ha aggiunto Ghebreyesus. L’Organizzazione mondiale della Sanita’ è “profondamente preoccupata sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione” contro il coronavirus, divenuto una pandemia ha affermato il direttore dell’Oms, aggiungendo che “siamo incoraggiati dalle misure aggressive adottate dall’Italia, speriamo che abbiano effetti nei prossimi giorni”. “Pandemia non è una parola che usiamo con leggerezza o incautamente. È una parola che, se usata male, può causare paura irragionevole, o un’accettazione ingiustificata che la battaglia sia finita”, ha aggiunto Ghebreyesus. “Descrivere la situazione come pandemica non cambia quello che stiamo facendo e quello che i Paesi dovrebbero fare” ha concluso. L’ultima pandemia in ordine di tempo risaliva al 2009, con il virus H1N1.

Fino al 2009 l’Oms utilizzava una scala di misura per la gravità di un’epidemia/pandemia di tipo influenzale articolata su sei livelli:

– la fase 1 non vede alcun caso di infezione umana causata da virus influenzali che circolano negli animali

– la fase 2 registra i primi casi di infezione dall’animale all’uomo

– la fase 3 registra dei casi sporadici o dei piccoli focolai ma non la trasmissione fra esseri umani

– la fase 4 vede i primi casi di trasmissione fra essere umani, sufficienti per alimentare dei focolai a livello di comunità

– la fase 5 riguarda la trasmissione in due o più paesi di una stessa regione dell’Oms

– la fase 6 supera quella precedente poiché il virus si trasmette fra esseri umani in almeno un altro Paese di una diversa regione dell’Oms.

La dichiarazione di pandemia ha un effetto finanziario poiché libera l’utilizzo dei CatBond, i fondi di emergenza destinati ai paesi colpiti con i sistemi sanitari più deboli o che necessitano di particolari risorse per fare fronte alla malattia. Da notare che gli Stati uniti hanno un proprio sistema di valutazione della gravità di una pandemia, basato sulla letalità della malattia: si va dalla categoria 1 (meno dello 0,1% dei casi confermati, come la normale influenza stagionale) alla 5 (il 2% e oltre, come appunto il Covid-19).

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IL BOLLETTINO

Intanto, arriva l’ultimo bollettino della Protezione civile. Sono 10.590 i casi di positivi al coronavirus in Italia, 2.076 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 12.462. “Avevamo detto che i dati della Lombardia erano parziali e oggi abbiamo numeri che fanno sì che i dati possano apparire come un numero elevato, ma in realtà la crescita odierna è nel trend dei giorni scorsi”, spiega il commissario Angelo Borrelli, sottolineando che sono circa 600 i malati di cui ieri non erano disponibili i dati. Circa i malati in terapia intensiva, questi hanno superato le mille unità: 1.028, 151 in più rispetto a ieri. Dei 10.590 malati complessivi, 5.838 sono poi ricoverati con sintomi e 3.724 sono quelli in isolamento domiciliare. Borrelli, inoltre, spieha che “anche chi va a piedi deve portare l’autocertificazione”.

STANZIATI 25 MILIARDI

Il Consiglio dei ministri ha approvato la richiesta al Parlamento di ulteriore scostamento dal deficit rispetto ai 7,5 miliardi contenuti nel documento già all’esame delle Camere. Via libera dunque ad uno stanziamento di 25 miliardi. Oggi stesso Camera e Senato sono chiamate a votare la Relazione cui i gruppi di maggioranza e opposizione non faranno mancare il loro appoggio. In Consiglio dei Ministri “abbiamo stanziato risorse straordinarie per 25 miliardi”, ha detto il premier, Giuseppe Conte, sottolineando che, il governo non esclude ulteriori misure restrittive come anche chiesto da alcuni governatori del nord Italia. “Non c’è alcuna chiusura da parte del Governo a eventuali misure più restrittive” ha ribadito il premier, spiegando di essere in attesa che la Regione Lombardia formuli nel dettaglio le ulteriori misure che ritiene necessarie. Allo stesso tempo, ha avvertito Conte, “stiamo attenti, non affidiamoci a reazioni e istanze emotive, dobbiamo seguire un percorso, con un comitato tecnico scientifico che ci deve guidare”. 

GUALTIERI

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha specificato che “20 miliardi in termini di indebitamento netto, corrispondono a 25 miliardi di stanziamenti”. Il decreto sulle misure economiche per l’emergenza coronavirus sarà varato “venerdì” e sarà da “12 miliardi” ha detto Gualtieri per mutui e tasse sospesi, estensione della cig, aiuti alle imprese e alle famiglie, congedo parentale, voucher per baby sitter e badanti, assunzioni di medici e infermieri. Il ministro ha anche annunciato che “posticiperemo adempimenti fiscali per assicurare sostegno agli autonomi con riduzione del fatturato, potranno essere prodotte sospensioni di versamenti contributivi”. Il titolare dell’Economia, ha detto anche che “L’Unione europea è pronta a fare tutto il necessario, l’unità dell’Europa è una risorsa preziosa e indispensabile”.

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COSA E’

La pandemia, dal greco pan-demos, “tutto il popolo”, è un’epidemia che si espande rapidamente diffondendosi in più aree geografiche del mondo. “Si definisce pandemia un’epidemia che si diffonde tra i Paesi”, spiega David Jones, professore di cultura della medicina all’Università di Harvard, citato da Health.com. In base alla suscettibilità della popolazione e alla circolazione del germe – scrive l’Istituto superiore di sanità – una malattia infettiva può manifestarsi in una popolazione in forma epidemica, endemica o sporadica.

L’epidemia si verifica quando un soggetto ammalato contagia più di una persona e il numero dei casi di malattia aumenta rapidamente in breve tempo. L’infezione si diffonde, dunque, in una popolazione costituita da un numero sufficiente di soggetti suscettibili. Spesso si riferisce al termine di epidemia con un aumento del numero dei casi oltre l’atteso in un particolare area e in uno specifico intervallo temporale. Le epidemie, spiega sempre Jones, sono considerate tali caso per caso. Per comprendere meglio, vengono considerati due esempi: Hiv e febbre tifoide. L’Hiv è chiaramente una malattia diffusa ma – continua Jones – non è necessariamente un’epidemia negli Stati Uniti in questo momento. “Dal momento che ci sono stati 50mila nuovi casi di Hiv ogni anno negli Stati Uniti, e questo numero è stato abbastanza stabile per decenni, non c’è davvero un’epidemia di Hiv perché è il numero previsto di casi”. La febbre tifoide, d’altra parte, fece ammalare 51 persone a Long Island nel 1906. È un numero estremamente piccolo, relativamente parlando, ma all’epoca e in quella specifica area, 51 casi di febbre tifoide erano un picco abbastanza drammatico da essere considerato un’epidemia. 

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