M5S, hotspot al porto di Augusta non s’ha da fare

1 febbraio 2016

“Questo hot spot non s’ha da fare”. Si sintetizza così la posizione del sindaco 5stelle di Augusta, Cettina Di Pietro, sul centro diidentificazione per migranti nel porto del Siracusano. Perché, spiega, “il centro, infatti, farebbe a pugni con le ambizioni commerciali del porto e innescherebbe grossi problemi di sicurezza per la cittadinanza”. “L’hot spot, di fatto, in piccolo –sottolinea una delegazione di parlamentari M5s dopo un sopralluogo al porto di Augusta – già esiste, grazie ad una tendopoli sistemata in prossimità del punto di sbarco che ha ospitato nel solo mese di gennaio circa 800 migranti, tendopoli oggi trovata vuota”. “Le tracce della presenza dei migranti – afferma Giuseppe Brescia, componente della commissione d’inchiesta monocamerale sul sistema d’accoglienza per i migranti – non sono riusciti a cancellarle, visto che nelle tende abbiamo notato la presenza di feci e e di bottiglie d’urina, questo a dimostrazione di quello che è il sistema d’accoglienza nel nostro Paese”. “La presenza di un hot spot ad Augusta – riprende la Di Pietro – creerebbe grossi contraccolpi sul versante sicurezza. Ad Augusta sono presenti il più grosso polo petrolchimico d’Europa, una base Nato e l’arsenale militare marittimo, tutti siti sensibili”.

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