M5S-Pd, è scontro su mafia. Di Maio “chiama” Mattarella, Renzi replica: meschino

M5S-Pd, è scontro su mafia. Di Maio “chiama” Mattarella, Renzi replica: meschino
21 marzo 2016

di Giuseppe Novelli

Si infiamma lo scontro tra MoVimento Cinque Stelle e Partito Democratico sul fondo per le vittime della mafia. I grillini, in testa Luigi Di Maio, denunciano il blocco delle risorse e si rivolgono al presidente Mattarella, ma la risposta del Pd è durissima: per Matteo Renzi si tratta di una “strumentalizzazione misera e meschina” dei martiri della lotta alla criminalità organizzata, e i Dem chiedono che Di Maio si dimetta dalla vicepresidenza della Camera. Il caso scoppia sabato, quando Di Maio – partecipando alla commemorazione di don Peppe Diana, ucciso dalla camorra – denuncia: “Don Diana è stato ucciso un’altra volta, dal governo Renzi che ha bloccato i fondi per risarcire i famigliari delle vittime di mafia”. Accusa rilanciata ieri in un video postato su Facebook, in cui Di Maio rivolge un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché intervenga per sollecitare lo sblocco del fondo. Accusa cui ieri ha reagito lo stesso Renzi. Prima affermando che “questo governo ha aumentato i fondi per chi denuncia la mafia e per le famiglie delle vittime” e poi attaccando pesantemente l’esponente Cinque Stelle: “Pensare che di fronte a dei martiri della camorra si possano utilizzare le cerimonie e le ricorrenze per tirare addosso agli altri partiti è il segno più meschino e misero cui può arrivare la politica. Certe pagine non vanno scritte, c’è un limite oltre cui non si può andare”, ha detto Renzi intervenendo al congresso dei Giovani Democratici.

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Dai deputati Pd è arrivata poi la richiesta di dimissioni a Di Maio dalla carica di vice presidente della Camera. E l’ha fatto il capogruppo Pd, Ettore Rosato: “Ha detto menzogne nel suo ruolo istituzionale strumentalizzando una vittima della camorra per interessi di parte. Il suo atteggiamento non è compatibile con il ruolo istituzionale che ricopre. Dovrebbe rendersene conto da solo. Auspico che presenti le immediate dimissioni da ruolo di vicepresidente della Camera”. Non solo: “Di Maio è stato in silenzio quando doveva parlare di camorra, in occasione delle intercettazioni di Quarto. Poi ha aspettato il ricordo di Don Diana per dire falsità strumentali”.

Ma il MoVimento Cinque Stelle non molla. Lo scontro col Pd si fa più aspro. E Di Maio è ritornato alla carica: “Rispedisco al mittente le accuse e gli insulti di Renzi nei miei confronti e ribadisco la realtà dei fatti: il fondo per le vittime delle mafie è bloccato”. Nel merito, Di Maio la spiegato: “Quel fondo di rotazione esiste e nessuno ha mai detto il contrario. Il punto è un altro. I soldi sono fermi da mesi. Il motivo? Il comitato che gestisce il fondo non viene fatto riunire sull’argomento dal commissario che lo presiede (nominato da Alfano) dal novembre 2015 perché proprio il ministro dell’Interno ha chiesto un parere al Consiglio di Stato. Da allora tutto è fermo. Il Consiglio di Stato ha fatto sapere, ovviamente, che i fondi andavano erogati così come dice la legge e allora, mi domando, perché non vengono destinati alle vittime delle mafie? A che gioco sta giocando Alfano?”.

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