Mediaset, Murdoch vede Berlusconi ma Premium non è in vendita

Mediaset, Murdoch vede Berlusconi ma Premium non è in vendita
29 aprile 2015

La conferma è arrivata direttamente da Pier Silvio Berlusconi: il padre Silvio e Rupert Murdoch si sono incontrati nei giorni scorsi ad Arcore. Un summit a sorpresa che arriva proprio in un momento in cui si fanno sempre più insistenti le voci di un interesse per il Biscione da parte del gruppo francese Vivendi. Ma il secondogenito dell’ex premier, anche lui presente all’incontro, ha voluto gettare acqua sul fuoco: “incontri di questo genere – ha detto a margine dell’assemblea degli azionisti di Mediaset – sono nella norma e i nostri rapporti con la famiglia Murdoch sono di lunghissima data e continuativi”. “Si è parlato di vari temi”, si è limitato a dire, non scendendo nei dettagli. Di certo uno dei dossier più caldi è quello relativo alla pay-tv ma proprio su Mediaset Premium Pier Silvio Berlusconi è stato chiaro: “siamo al centro dei giochi ma noi non siamo venditori, semmai siamo aperti a partnership di minoranza ma a loro potrebbe interessare? Non facciamoci film che non ci sono”. “Siamo aperti a partnership ma non siamo venditori e vedo difficile – ha proseguito – tenere questa posizione con Sky”, che invece sembrerebbe interessata all’intera quota.

Certamente nel corso dell’incontro si sarà affrontato il tema più ampio delle possibili alleanze, delle convergenze trasversali tra tv e tlc, alla luce anche dell’attivismo di Vivendi che punta a diventare un operatore interamente dedicato ai media e ai contenuti. E se Premium non è in vendita non lo è neanche il gruppo Mediaset. Con il gruppo presieduto da Vincent Bollorè, ha sottolineato Pier Silvio Berlusconi, “ci sono buone possibilità di lavorare assieme” ma la quota di controllo di Mediaset resta salda nelle mani della famiglia. “Il controllo non è in discussione”, ha assicurato dopo i recenti rumors di un’Opa in arrivo da parte dei francesi. Con Vivendi, ha spiegato, “i rapporti sono ottimi, con loro gli ambiti di possibili collaborazioni sono tantissimi, dalla pay-tv al focus sui contenuti fino alla possibilità di trovare un accordo che crei una vera offerta triple play ma non ci sono cose concrete, non ci sono progetti che a brevissimo vedranno il via”. “Oggi leggo scenari di fantafinanza”, ha proseguito Pier Silvio Berlusconi, in riferimento anche a un’alleanza a tre con Telecom Italia, di cui Vivendi diverrà a breve un socio di peso. Così come non è “un tema che oggi esiste” l’ipotesi di un ingresso di Mediaset nell’azionariato del gruppo telefonico.

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Tutto è possibile, insomma, ma per il momento nulla si concretizzerà nel breve termine. E se il Milan dovesse finire in mani asiatiche così non sarà per Mediaset e Mondadori: “la galassia Fininvest è sana, solida finanziariamente e pronta a cogliere nuove opportunità di sviluppo”, ha detto Pier Silvio Berlusconi, “lo dimostrano le mosse di Mediaset con Ei Towers e di Mondadori su Rcs Libri, questa è la strada che si vuole seguire”. Ne è convinto anche Fedele Confalonieri, riconfermato per la settima volta alla presidenza del Biscione: “la situazione finanziaria del gruppo ci consente di pensare di nuovo a investimenti per crescere, in Italia e all’estero, non è poco in un paese che vede con ritmo impressionante finire in mani straniere i pezzi migliori del suo panorama economico”.

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