Messina, Accorinti a rischio sfiducia: “Sfido partito macerie”

20 gennaio 2017

Approda al Consiglio comunale di Messina la mozione di sfiducia al sindaco Renato Accorinti, pacifista in grado di far mobilitare contro di lui truppe di ogni colore. Non solo il centrodestra, non solo i centristi. Ieri e’ arrivata l’essenziale sedicesima firma per la presentazione del documento: e’ quella del capogruppo del Pd, con il sigillo del commissario del partito Ernesto Carbone: “Continuiamo a fare opposizione a questa giunta inadeguata”. Adesso tutto e’ pronto per la prova d’aula che per essere approvata avra’ bisogno di almeno 27 voti.

E oggi Accorinti, pacifista, ma non inerme, si dice pronto ad armare la sua controffensiva: “Il documento per la sfiducia fotografa una situazione di bilancio non piu’ esistente perche’ l’amministrazione ha lavorato per risanare una situazione finanziaria disastrosa e adesso la nostra citta’ e’ tra le prime in Italia ad avere adottato il bilancio 2017”. Rivendica che la sua Giunta ha intercettato programmi di finanziamento nazionali o regionali, tra Masterplan, Pon Metro, Bando periferie, porto di Tremestieri, e oggi “il bottino dei finanziamenti ottenuti e’ ben superiore a 300 milioni di euro, una cifra mai vista qui”. Per Accorinti e’ il tempo “di continuare a lavorare sereni per la nostra citta’ dopo le macerie e le clientele del passato. Invece c’e’ chi pensa che il tempo che resta vada bruciato e seguendo indicazioni di burattinai distratti da giudici e avvocati, vogliono che la citta’ resti senza guida, senza che si possa vigilare sull’arrivo degli investimenti, senza inaugurare il cantiere del nuovo porto, firmare il protocollo per il secondo Palazzo di giustizia, salire sul centesimo autobus nuovo appena comprato o stringere la mano all’ultimo dei precari che viene stabilizzato”.

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