Mondiali calcio a Qatar, Platini rilasciato da custodia cautelare

19 giugno 2019

“Dovevo arrivare in libera testimonianza, invece sono arrivato in stato di fermo. Fa male, per tutto quello che posso pensare, tutto quello che ho fatto… fa male. Sono sempre stato sereno, perche’ mi sono sempre sentito estraneo a qualsiasi fatto” di corruzione: cosi’ Michel Platini, uscendo questa notte dal commissariato, dopo 15 ore in stato di fermo per i presunti atti di corruzione nelle procedure d’assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar. “E’ un caso vecchio, lo conoscete, mi sono sempre espresso in piena trasparenza su tutti i giornali, ecco tutto, adesso continua, fanno inchieste, cercano?”, ha aggiunto, ribadendo: “Fa male. Si, fa male?”.

Quanto all’interrogatorio, “vista la quantita’ di domande, poteva solo essere lungo. Mi hanno anche fatto domande sull’Euro 2016, la Coppa del Mondo in Russia, il Mondiale del Qatar, il Paris Saint-Germain, la Fifa…Ci sono stati molti, molti, argomenti – ha detto ancora Platini – Ho risposto tranquillo a tutto, senza sapere perche’ ero li’…Bisognava rispondere a tutte quelle domande, l’ho fatto”. I tratti particolarmente tirati e il volto segnato da 15 ore di fermo, Platini ha risposto ai cronisti che lo attendevano nella notte fuori dagli uffici anticorruzione di Nanterre, alle porte di Parigi, accompagnato dal suo avvocato William Bourdon. Dinanzi alle telecamere, quest’ultimo ha ribadito che il suo assistito e’ innocente ed e’ “stato interrogato per motivi tecnici”. Ha quindi denunciato “molto rumore per nulla”.

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