Mosca senza “Reggimento immortale” 9 maggio: questioni sicurezza

Mosca senza “Reggimento immortale” 9 maggio: questioni sicurezza
18 aprile 2023

Gli organizzatori del “Reggimento immortale”, iniziativa in memoria delle vittime russe della Seconda guerra mondiale che sta molto a cuore a Vladimir Putin, hanno deciso di rinunciare quest’anno al tradizionale corteo del 9 maggio a Mosca. La deputata della Duma Elena Tsunaeva ha motivato con “questioni legate alla sicurezza”, senza spiegare se i timori siano in particolare per l’incolumità del presidente russo, che l’anno scorso è tornato per la sesta volta a marciare assieme ai pochi veterani della Seconda guerra ancora in vita e alle migliaia di persone che aderiscono all’evento: il leader del Cremlino ha attraversato la piazza Rossa portando il ritratto del padre che combatté nella Grande Guerra Patriottica, come i russi chiamano il secondo conflitto mondiale che ha visto l’Urss prevalere sulla Germania nazista ma al costo di milioni di morti.

Nel 2021 l’evento era stato organizzato online, sempre per ragioni di sicurezza, ma in quel caso legate al Covid. Il 9 maggio è una data identitaria per la Russia di Putin, che ha incentrato la narrazione ufficiale sul patriottismo e la difesa dello Stato, di cui la resistenza sovietica è presentata come il supremo esempio, motivo di orgoglio del regime ma anche di tutti i russi, che traducono la vittoria sulla Germania di Hitler in liberazione dell’Europa dal nazismo. La ricorrenza, però, pone una serie di problemi, simbolici e concreti. Celebrare il Giorno della Vittoria senza una vittoria in vista a oltre 14 mesi dall’invasione dell’Ucraina può essere un’arma a doppio taglio.

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Da una parte un invito a mobilitarsi per un conflitto definito esistenziale ma che non è diventato “guerra patriottica” per la maggioranza dei russi. Dall’altra, una sottolineatura delle difficoltà e della probabilità di tempi bellici ancora lunghi. In ogni caso, ha raccontato sempre la deputata Tsunaeva, ci saranno iniziative in altri formati: i moscoviti sono ad esempio invitati a incollare fotografie dei parenti che hanno combattuto contro i nazisti sui finestrini delle automobili o di inserirle in uno specifico portale per una “marcia virtuale”. Tutti i russi sono chiamati anche a partecipare al progetto “Muro della memoria”, in pratica a mostre fotografiche che verranno organizzate in tutto il Paese. 

I problemi di sicurezza sono evidenti al confine con l’Ucraina. Già all’inizio dell’anno le autorità delle regioni frontaliere hanno cominciato a dichiarare che non ci sarebbero state iniziative pubbliche per il 9 maggio. Anche il governatore della Crimea Sergey Aksenov ha annunciato la sospensione sia del Reggimento immortale che della parata militare del 9 maggio. Stessa linea per le regioni di Kursk e Belgorod, più volte colpite da droni attribuiti alle forze ucraine. Il governatore di Belgorod, Vjaceslav Gladkov, ha affermato che “non è il caso di provocare il nemico”. Mosca non intende invece rinunciare al corteo militare e allo sfoggio delle ultime tecnologie belliche, che sfileranno sulla Piazza rossa come ogni anno per il Giorno della Vittoria.

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