Mpa, Baccei o Fiumefreddo si dimettano

19 aprile 2016

“Fra 20 milioni di euro e 500 milioni di euro la differenza dovrebbe saltare all’occhio eppure né l’assessore Baccei né il presidente di Riscossione Sicilia sentono l’esigenza di chiarire e verificare l’incredibile divergenza di quanto hanno dichiarato sugli effetti delle sentenze della Corte costituzionale sui conti della Regione. Quindi almeno uno fra BacceiFiumefreddo mente sapendo di mentire; mente all’Assemblea regionale siciliana mente alla stampa, mente ai siciliani. Baccei o Fiumefreddo devono dimettersi perché le loro bugie non sono compatibili con il ruolo che ricoprono”. Ad affermarlo sono i deputati del gruppo del MpA all’Ars la cui mozione sulla vicenda dell’accordo fra il presidente Crocetta e il Governo nazionale per la non applicazione delle sentenze della Corte è stata oggi discussa a sala d’Ercole. Il voto sulla mozione è saltato perché il capogruppo del Pd ha chiesto la verifica del numero legale, fatto questo che suscita un ulteriore attacco dei deputati autonomisti: “Poche volte nella storia dell’Ars si era visto il capogruppo del principale partito di maggioranza e più numeroso gruppo parlamentare chiedere la verifica del numero legale, segno dell’imbarazzo che nel Pd regna su questa vicenda che, come abbiamo denunciato già a dicembre dello scorso ha un peso economico e politico devastante per la Sicilia”. A dicembre dello scorso anno i parlamentari Mpa avevano reso noti i dati degli studi effettuati sui reali effetti dell’accordo sottoscritto da Crocetta: “Un miliardo di euro persi a regime annualmente oltre a 450 milioni già sottratti negli anni precedenti; molto di più – concludono i deputati MpA – della elemosina da 550 milioni di euro una tantum in cambio dei quali l’accordo è stato sottoscritto”.

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