Nasce la lobby-lupetti. Addio al meeting di Rimini di Cl

11 agosto 2014

C’era una volta il Meeting di Rimini di Cl come sfilata dei big della politica, tradizionale appuntamento che segnava la ripresa dell’attività dopo la pausa estiva ma soprattutto laboratorio di alleanze, strategie governative e serbatoio di giovani leve per i partiti. A San Rossore, in Toscana, è nata una nuova lobby anche se i diretti interessati ci tengono a respingere qualsiasi etichettatura che li possa assimilare in qualche modo ad altre forme di associazionismo sia cattolico che laico, vere corazzate del potere. Eppure l’Agesci, l’associazione dei boyscout cattolici, nonostante lo stile un po’ naif, con quei pantaloni corti, scarponi e fazzolettone al collo, non è così lontana dal potere come vorrebbe far credere. E l’investitura che ha ricevuto dal premier Renzi, come la scuola politica per eccellenza, ne consacra il ruolo di luogo di formazione per la futura dirigenza partitica. Anche perché Renzi, lui stesso scout in giovane età, il suo scoutismo l’ha sempre rivendicato come una chiave di lettura del proprio impegno politico, al punto che i principi guida dell’associazione, a partire dalla “Carta del coraggio” sono in sintonia con il vocabolario e l’immaginario del premier. Non a caso, Renzi, sul proprio sito ospita una frase di Baden Powell, padre degli scout, sulla necessità di lasciare il mondo “migliore di come lo abbiamo trovato”.

L’intervento del premier a San Rossore rappresenta l’ultimo atto della metamorfosi del Pd. Addio alle Feste dell’Unità e addio anche a quei figiciotti che avevano in Massimo D’Alema il loro punto di riferimento. La sinistra che vuole occupare i posti chiave del potere ha la faccia pulita, rassicurante e ottimista dei giovani scout. La semplicità e la solidarietà, valori di cui gli scout sono portatori, ben si adattano al tempo della crisi e a una politica che deve imporre sacrifici e tagli agli sprechi che richiama alla sobrietà, ma deve anche creare una catena di protezione per i nuovi deboli. E dallo scautismo deriva anche una nuova immagine della politica che esce dai Palazzi, si avvicina alla gente e aspira al cambiamento della società. È questa la piattaforma su cui il renzismo affonda le sue radici, così distante dal mondo un po’ snob dei ciellini. Non a caso Renzi pur invitato non interverrà al Meeting di Rimini.

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E che sia una lobby dalla connotazione anche internazionale, lo dicono i nomi di quanti con un passato scout hanno fatto carriera in politica e non solo. Oltre a Renzi ha avuto un’esperienza nell’Agesci il presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro della Difesa Roberta Pinotti. È stato scout Filippo Taddei scelto da Renzi per fare il responsabile economico del Pd e il finanziere Davide Serra che ha aperto a Renzi le porte della finanza della City. Hanno condiviso la stessa esperienza i parlamentari democratici David Ermini e Federico Gelli. Nell’elenco figurano Giuseppe Fioroni, l’ex ministro Corrado Passera, Giovanna Melandri, Giuliano Pisapia, la Russa, Sassoli e Bertolaso. Lo scoutismo annovera anche nomi illustri a livello internazionale. Molto stretto è il legame con la Casa Bianca, se fra gli ex scout americani si contano John F. Kennedy, Gerald Ford, George W. Bush, Bill Clinton nonché la consorte Hillary Clinton che potrebbe essere una prossima candidata a Presidente degli Usa. Per rimanere negli States, abbiamo l’astronauta Neil Armstrong che per primo posò il piede sulla Luna; il giornalista tv e celebre anchor-man Walter Cronkite; gli attori Harrison Ford, Richard Gere, James Stewart; il regista Steven Spielberg; il cantante Jim Morrison dei Doors; il nuotatore campione olimpionico Mark Spitz; il fondatore della Microsoft Bill Gates.

Passando in Europa anche l’Inghilterra vanta un vasto stuolo di scout vip, come l’ex premier John Major, il naturalista David Attenborough, i cantanti David Bowie, Boy George, Paul McCartney e George Michael. La Svezia riporta in elenco il Re Carlo XVI Gustavo; la Polonia l’esponente politico Jacek Kuron; il Belgio il disegnatore Hergé autore di Tintin; e la Repubblica Ceca lo scrittore Vaclav Havel, divenuto il suo primo Presidente della Repubblica dopo la scissione della Cecoslovacchia. Venendo agli altri continenti exraeuropei, vantava un passato da scout, anche se manca una documentazione completa e affidabile in proposito, addirittura il rais libico Muhammar Gheddafi. L’ambiente della cultura, dello spettacolo e dello sport conta fra gli altri lo scienziato Guglielmo Marconi; l’architetto Renzo Piano, i registi Dario Argento e Pupi Avati; gli attori Carlo Verdone, Daniele Luttazzi e Fabio De Luigi, i presentatori tv Pippo Baudo, Massimo Giletti, Paola Barale, Marco Baldini; il giornalista di costume Roberto D’Agostino; il calciatore Gianluca Vialli.

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