Neonato ucciso, la mamma: “E’ mio ma non ricordo nulla”. Il piccolo sarebbe stato lanciato dal balcone

31 maggio 2017

“Si’, ho partorito. Quel neonato e’ mio”. Dopo un interrogatorio durato tutta la notte, Valentina Ventura (foto) 34 anni, incalzata dal procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando e dai carabinieri di Chivasso, ha confessato di aver avuto un figlio, ricostruendo, “con una tranquillita’ agghiacciante” di aver partorito da sola in bagno. Di aver capito solo all’ultimo minuto di essere incinta. Ha pero’ anche detto di non ricordare cosa sia successo dopo. Come si e’ disfatta di quel piccolo appena venuto alla luce. Si attende dunque il risultato dell’autopsia, eseguita dal medico legale Patrizia Mazzucco, per provare a chiarire la dinamica dei fatti e confermare eventualmente l’ipotesi, per ora la piu’ accreditata dagli inquirenti, secondo cui il piccolo sarebbe stato lanciato dal balcone dell’appartamento al secondo piano in cui vivono i genitori e la sorellina di 3 anni. Da parte della donna per ora, una ricostruzione che appare surreale: dopo aver dato alla luce il neonato si e’ ripulita e, come se nulla fosse, ha accompagnato la figlia all’asilo. Al momento del parto, da quanto riferiscono gli inquirenti, in casa c’era anche il compagno della donna, che ai carabinieri ha detto di aver udito una sorta di “miagolio”.

L’uomo, inoltre, ha confermato di non essere al corrente che la compagna fosse incinta e stesse per partorire. Una versione dei fatti simile a quella fornita dalla sorella della 34enne, che aveva notato solo “un po’ di pancetta” ma non sospettava nulla. Il neonato, che pesava 3 chili, e’ stato ritrovato abbandonato in strada a Settimo Torinese intorno alle 6.30, da un giovane operaio che tornava a casa dopo il turno serale. Il piccolo, completamente nudo, ancora respirava ed emetteva qualche vagito. Insieme a due operatori ecologici che stavano lavorando in zona, il ragazzo ha chiamato l’ambulanza e il 112. Il neonato ha smesso di respirare durante il tragitto verso l’ospedale ed e’ stato dichiarato morto poco prima delle 8.30. Dopo aver cercato invano delle videocamere in zona, gli investigatori sono risaliti a Valentina Ventura, residente in un edificio sito proprio di fronte al luogo del ritrovamento del corpo. Le spiegazioni che la donna ha fornito ai militari sono subito apparse confuse. I carabinieri, coordinati della Procura di Ivrea, hanno cosi’ deciso di perquisire l’appartamento, all’interno del quale sono state trovate numerose tracce di sangue. La donna e’ stata quindi accompagnata in Procura a Ivrea dove, dopo il lungo interrogatorio, ha ammesso di aver dato alla luce il piccolo, senza pero’ fornire alcuna spiegazione su tutto cio’ che e’ avvenuto dopo.

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