Nuovo passo Fitto fuori da Forza Italia, nasce “Conservatori e riformisti”

Nuovo passo Fitto fuori da Forza Italia, nasce “Conservatori e riformisti”
19 maggio 2015

di Barbara Acquaviti

Per ora è un’associazione e si chiama “Conservatori e riformisti”. Presto si trasformerà in gruppi parlamentari, ma questo ora “è l’ultimo dei problemi” e, con ogni probabilità, bisognerà aspettare dopo le Regionali. Raffaele Fitto compie un nuovo passo del percorso che lo ha portato fuori da Forza Italia. E lo fa in una conferenza stampa in cui ribadisce come un mantra che la sua iniziativa “non è rancorosa” verso nessuno. “Noi vogliamo andare oltre le polemiche, vogliamo – spiega – mettere in campo il coraggio delle idee”. L’associazione si rifà esplicitamente al modello dei conservatori inglesi e in Europa si richiama al gruppo Ecr dei conservatori e Riformisti europei. Nessuna polemica, dunque, ma Raffaele Fitto ci tiene a ribadire che per quanto lo riguarda quello di Forza Italia “è un capitolo chiuso”. “Basta – aggiunge l’eurodeputato – continuare con una sterile polemica, non ho mai offeso nessuno, ho solamente posto questioni politiche sulle regole e sui contenuti”.

Ed è proprio intorno a regole e contenuti che l’eurodeputato dice di voler costruire questo progetto, un progetto che ha un perno nell’idea di primarie. “Il nostro obiettivo, se ci saranno le elezioni politiche nel 2018, è che il centrodestra si organizzi per celebrare delle primarie, sui contenuti e sulla scelta di uomini”. In calendario ci sono già due appuntamenti: il 21-23 maggio una delegazione dell’associazione prenderà parte all’assemblea dei Conservatori e riformisti europei in programma in Gran Bretagna, mentre per il 26 maggio è in agenda un convegno a Roma al quale parteciperanno il capogruppo e il vicecapogruppo dell’Ecr al Parlamento Europeo. Quanto alla formazione dei gruppi, nonostante le insistenze dei giornalisti, Fitto preferisce non dare né date né cifre. “Ora è l’ultimo dei problemi”, dice, pur ammettendo che presto “affronteremo anche gli aspetti organizzativi rispetto al Parlamento”. “La partita – sottolinea – non si gioca con un parlamentare in più o in meno ma sulla prospettiva politica”.

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